mercoledì 19 gennaio 2011

Caffettiera Express S.I.M.E.R.A.C.

per un sottofondo consono:


Una Regina si è degnata di farmi visita.
E per ricambiare la cortesia le ho prestato cure, attenzioni e coccole.

Il proprietario, celeberrimo collezionista di macchine ferraresi, l'ha cercata per quarant'anni, pur non conoscendone l'esistenza.

Com'è possibile?

Certi oggetti ci appartengono da sempre, anche se fisicamente non li possediamo.
Connessioni cosmiche?
Si, mi piace pensarlo: per questo affermo che questa macchina è da sempre di proprietà di Alberto.


La solita "padella" Simerac?
Assolutamente no.
Questa è la madre delle "padelle".

Spero che le foto riescano a suscitare parte delle fortissime emozioni che questo oggetto ha saputo regalarmi.
Potrei perdermi in banali descrizioni tecniche, ma questa macchina va amata incondizionatamente.

Per questo motivo ho voluto abbinarle il Requiem di Mozart: unita nella perfezione.

"Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum, coget omnes ante thronum. Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura. Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur. Judex ergo cum sedebit, quidquid latet apparebit, nil inultum remanebit."

Ogni più piccolo particolare rifinito a mano.

Il progressivo n° 14  la colloca tra le prime mai prodotte; 
la più antica nel "fatato" mondo dei collezionisti.

Il piedino ha un fascino speciale; le successive Simerac migliorarono in qualità ma per me questo è ineguagliabile.

Qui sotto la caldaia scollegata dalla base scaldante ci mostra in dettaglio il sistema di aggancio dei portafiltro.
L'idea venne abbandonata per necessità: i supporti erano saldati e successivamente cromati, ma si staccavano troppo facilmente. 
Si optò per l'aggancio interno, ben visibile in questo esempio.
Negli anni a seguire altre ditte sfruttarono lo stesso principio, però con fori passanti e viti o chiodi a ribattere.

Per chi volesse cimentarsi nel restauro conservativo di macchine simili, consiglio di non toccare in alcun modo i dischetti riportanti il marchio.
Sono delicatissimi e basta un sapone un pò aggressivo per cancellarli per sempre.

Poi per la lucidatura di questo tipo di cromatura... non rivelo di sicuro i miei segreti!
Vi dico solo che utilizzo 4 prodotti diversi, applicati in fasi successive, per donare il giusto splendore senza eccedere.

Concludo con un particolare che mi ha permesso di fare un vero viaggio a ritroso nel tempo:
un difetto di fusione sulla staffa conformata a sperone di cavallo.

Difetti...

Unicità...

Perfezione... nell'imperfezione.

Anni '20, post bellici, nei quali le masse iniziarono a credere nella propria dignità.
 Anni di conflitti, ma anche di tanta speranza in un futuro migliore.

Gli anni della Caffettiera Express S.I.M.E.R.A.C.

5 commenti:

  1. La parte dell' articolo più interessante è quel tuo feticismo inerente a questa signorina!!

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  2. A parte la bellissima esternazione emotiva che mi ha enormemente contagiato, la descrizione dei particolari costruttivi è grazie a te un arricchimento che altrimenti non avrei mai avuto.
    Sarà difficile fare di meglio.
    Alberto

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  3. Sono senza parole. Se tu non avessi scritto "caffettiera", avrei pensato a un tentativo di macchina del tempo...

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