martedì 22 giugno 2010

Tostare il caffè in casa professionalmente : Gene Cafè CBR 101


... ed ecco a voi il sogno di ogni "espressomaniaco" : 
avere il caffè appena tostato sempre disponibile a casa.
Per evitare le solite polemiche di qualche checca isterica, puntualizzo subito che il caffè raggiunge comunque il suo apice massimo il 3°- 4° giorno dopo la tostatura, in quanto nei primi giorni c'è un forte rilascio di CO.

La macchina in questione è planata dalle mie parti, forse caduta dalla slitta di Babbo Natale, reduce da una gita dalle parti di Forlì.
Ed io non ho potuto far altro che accoglierla come una figlia per permetterle di fare il suo scrupoloso lavoro.
Le specifiche tecniche le potrete vedere nel sito del produttore .
In Italia è commercializzato dalla Nuova Ricambi , ad un prezzo che in un paio d'anni si ripaga da solo.

 Il tamburo è inclinato e disassato, per miscelare ottimamente i chicchi.

Non è una macchina ultra automatica dove impostate le curve di incremento della temperatura..
E' quasi "retrò" con 2 unici comandi a manopolone, e presuppone che l'utilizzatore sia comunque presente con occhi, orecchie e... naso.

Prendo spunto dal sito della Gene Cafè per elencare le caratteristiche più interessanti di questo mega phon rotante, non perchè a corto di idee ma proprio perchè sono troppo evidenti:
  • Temperatura regolabile (in corsa, di 1 decimo di ° centigrado)
  • Timer regolabile (in corsa in decimi di minuto)
  • Sistema di raffreddamento rapido dei chicchi (per interrompere la combustione interna)
  • Raccogli pergamino laterale (in pratica i coriandoli sottilissimi che si staccano dal chicco : è una meraviglia e funziona perfettamente)
  • Rumore praticamente inesistente
Dopo aver seguito le istruzioni originali (fatte per tostare le pietre!) ed aver bruciato tutto il caffè...
Ho deciso di cercare qualche suggerimento in rete.
C'è qualcosina, poi con l'esperienza farò i miei aggiustamenti.
Ci sono anche dei commenti pessimi, ma si riferivano ai primi esemplari commercializzati e, come sempre nell'industria, soggetti ad alta mortalità infantile.

Si possono tostare 250 gr alla volta (vabbè, 300..); 
li trovate 20 minuti a settimana per innalzare del 30% la qualità del vostro espresso?
Io si.


domenica 20 giugno 2010

La Vecia Corte Sconta


In taberna quando sumus,
non curamus quid sit humus,
sed ad ludum properamus,
cui semper insudamus.
Quid agatur in taberna,
ubi nummos est pincerna,
hoc est opus ut queratur:
si quid loquar audiatur.

Quidam ludunt, quidam bibunt,
quidam indiscrete vivunt.
Sed in ludo qui morantur,
ex his quidam denudantur,
quidam ibi vestiuntur,
quidam saccis induuntur.
Ibi nullus timet mortem,
sed pro bacho mittunt sortem.
(la traduzione al termine del post)

 A Gorizia, nella parte più antica e suggestiva della città, in via Rastello, potreste avere la fortuna di intravedere l'ingresso di uno dei gioielli più reconditi della "Nizza dell'Adriatico".
Entrate, orsù, senza timore, affrontate il tunnel che porta ad una serie di corti disposte su più livelli.
Troverete Nataša che vi accoglierà con un sorriso speciale.

In altre città un siffatto locale sarebbe densamente popolato, le genti di Gorizia invece preferiscono altri punti d'incontro, sicuramente più rumorosi e scarsamente eleganti.
Il carattere elitario però è anche il punto di forza di questo così particolare Wine Bar.
Le persone che ivi si riuniscono o s'incontrano per caso, sono tutte un pò "speciali".

Lo scorso mercoledì le pareti interne hanno accolto in un caldo abbraccio i quadri di Serena.
E l'ambiente si è trasformato in un turbinio di colori e soprattutto di emozioni.
Abbiamo condiviso la gioiosa occasione con i nostri più cari amici, e qualche personaggio di spicco della provincia isontina.

In molti la sorpresa è stata ... palpabile.
In pochi mesi la qualità dei quadri della giovane artista hanno raggiunto livelli di eccellenza.

Noti esperti d'arte hanno espresso lodi imbarazzanti.

Come sempre i miei commenti sono di parte, ma comunque oggettivi ( sono il primo critico di mia moglie !).

Andate tutti alla Vecia Corte Sconta, possibilmente entro il 24 luglio, data ultima dell'esposizione, e scoprite questo incantevole luogo.


Quando siamo in osteria
La realta' se ne va via
Ma al gioco ci affrettiamo
Per il quale noi impazziamo
Cio' che accade all'osteria
Dove il soldo fa allegria
Questa e' cosa interessante
Ascoltate a orecchie attente:

C'e' chi gioca e c'e' chi beve
chi indecentemente vive
C'e' chi e' vittima del gioco
E a chi resta niente o poco
C'e' chi n'esce riverito
Chi di sacco e' rivestito.
Li' nessun teme la morte
Ma per Bacco sfida sorte

sabato 19 giugno 2010

Caravel mania, per non parlare della Vam...


Nuovamente assistiamo a scene di follia collettiva : Ebay, da me giornalmente monitorato non lascia alcun dubbio.
  • Una Caravel rossa carina, ma non eccezionale a 188.77 euro.
  • Un'altra Caravel prima serie grigia a 202 euro.
  • Una Caravel bianca a 201 euro.
  • Una Vam celestina a 326 euro.
  • Un'altra Vam crema tuttora in asta, già arrivata a 252 euro.
Ma stiamo scherzando? Sono macchine comuni. Ogni settimana ne possiamo vedere un'altra in asta.
Belle, bellissime, e forse tra le migliori macchine espresso casalinghe mai prodotte.
Ma per cortesia!
Poco fa vado a trattare l'acquisto di un blocco di 15 Caravel e mi chiedono 100 euro l'una!
Oppure ai mercatini dell'usato mi sento dire "eh, ma su Ebay si vendono a taaanto di più!"
E poi... altre meraviglie vengono vendute quasi deprezzate del 50%, anche pezzi rari.

Sarà l'euforia dell'estate, ma per cortesia, signori collezionisti, non esagerate con le offerte assurde. 

mercoledì 16 giugno 2010

L'arte di arrangiarsi (2) : l'Oikos


Strana macchina l'Oikos.
Strana anche nel nome.
L'Oikos era per i nostri cugini Greci la casa, l'edificio della famiglia.
Tanto che Oikos-Nomea , l'amministrazione della casa è diventata ai giorni nostri "Eco-nomia".

La macchina, comprata in un blocco qualche mese fa era mancante del pomolino in legno e del fischiotto.
E presentava un ossidazione sconcertante: le mie tecniche "normali" di pulizia non sortivano alcun effetto.
Il pomolino l'ho ricavato a mano (coltellino e carta vetrata) da un pezzo di manico di pennello in faggio.
Il passo successivo è stato l'invecchiamento "artificiale".
Vernice acrilica nera, come in origine, e poi tanta paglietta nei punti di usura per simularne l'utilizzo negli anni.

Il legno sotto non presentava la caratteristica patina , quindi con un pò di terra di Siena e tanto olio di lino tricotto l'effetto "vecchio di 80 anni ma ben tenuto" è servito!

Per il fischiotto ho trovato un tubicino in inox nelle immondizie ferrose di una certa fabbrica (?)...
Qualche colpo di flex, un rivetto di alluminio nel foro superiore... 
Già fatto?

La lucidatura è stata impegnativa: ovatta Duraglit (santa ovattina!) per ammorbidire e lubrificare, e poi lana di acciaio e tanto olio di gomito (con qualche crampo alle mani...).
A parte il tubo di collegamento, la nikelatura è a dir poco incredibilmente spessa e di gran pregio.
Il fornellino è posticcio, era in ottone e l'ho ridipinto; rimarrà lì fino a quando non troverò un degno sostituto.

giovedì 10 giugno 2010

L'arte di arrangiarsi

Qualche mese fa ho ricevuto uno splendido regalo:
una macchina da caffè antica in buonissime condizioni.
ma..
mancante di alcuni pezzi.
Facile la soluzione, basta bazzicare con costanza i mercatini delle pulci di Montmartre e controllare con cura ogni scatolina di cartone zeppa di ogni tipo di cianfrusaglie.
Peccato che Gradisca d'Isonzo disti qualche migliaio di Km!
Quindi uno deve arrangiarsi con quello che trova.

Ma che bel fornellino, quanto vuole? 
20 euro? è proprio in "mint condition..." facciamo 15!


Proprio un bel bruciatore, dei primi anni del '900, ma costruito in una lega simile al peltro, più lucido.


Ma a me serviva uno in ottone o tutt'al più in rame...
L'attività pittorica di mia moglie mi ha aiutato in questo; esistono dei colori acrilici metallizzati a dir poco stupefacenti!
Vanno stesi "a dita" per evitare di lasciare le rigature del pennello.


Poi una volta essicati vanno lavorati con estro creativo, lucidati ed invecchiati con piccoli e sapienti tocchi di patina nerastra.


magari prossimamente posterò anche il resto della macchina...

ah, dimenticavo: occhio alle magie dei rigattieri: "stucco e pittura fa bella figura" ed anche il lucido da scarpe...

sabato 5 giugno 2010

La Bikinette

Nacque prima l'uovo o la gallina?
La Vesuviana o la Bikinette?
Il Bikini nacque di sicuro nel 1946, in luglio.
La Vesuviana nel 1946, in febbraio.
Poco importa sapere chi copiò l'altro, quello che importa è che di macchine simili non ce ne sono molte in giro.
Anzi, direi pochissime.
Anzi, alzi la mano chi l'aveva mai vista prima d'ora! (e mi scriva, grazie).
Delizioso connubio tra un'Atomic, una Vesuviana ed una Moka Bialetti, questa macchina "cubista" ha resistito indenne 65 anni per approdare direttamente dalla Francia alla mia "maison", in un posto d'onore.
Poche volte dedico così tante foto ad una sola macchina.
Ma stavolta è diverso.
Non la luciderò. 
E' perfetta così, con le sue imperfezioni, i difetti di fusione, le incisioni lasciate dalla lima sulla base.
Manca solo una guarnizione per poterla usare.
Domani, con calma.

Oggi il mio cuore si delizia nel solo rivedere codeste foto, che pur fatte con amore, non possono trasmettere quei brividi lungo la schiena che solo chi adora tali oggetti prova, nel toccarli con mano.

Bella
Splendida
Unica

Bikinette





























mercoledì 2 giugno 2010

La Mia (anzi... la Sua) di Angelo Carozzi



 Affascinante e ricca di personalità, la Mia, "macchinetta per caffè" degli anni '30 è transitata da casa mia solamente per una serie di piccoli restauri.
Ecco il motivo del titolo: la Mia è Sua.

Degno di nota è l'accoppiamento labile del filtro alla caldaia; nessun sistema di aggancio, solo a peso.

Il tappo era rotto in 3 punti, e privo di alcune parti: pasta Fimo, Attak , tanta pazienza, ed il miracolo è servito!

Anche in questo caso nel filtro ricompare la stella di David: quale sia il messaggio ancora non lo so, ma qualche teoria ce l'avrei...

Per finire osservate il dettaglio del piedino: elegantissimo, come il suo proprietario del resto.
Grazie ancora Jure, per avermi concesso la gioia di riportare in vita questa splendida creatura.
Come sempre, però, il prezzo delle mie prestazioni sarà salatissimo.




Autopress Autofèn

Trieste riserva ancora qualche piccola sorpresa...
In un delizioso negozietto che non andrò a citare per motivi di... esclusiva, ho trovato ad un prezzo onestissimo questo esemplare unghrerese in condizioni pari al nuovo.

Qui al nord est è molto facile imbattersi in questi modelli di caffettiera: ne ho lasciati a decine sui banchetti dei mercatini, ma a questa... non ho potuto resistere!

Ottimi materiali, tolleranze costruttive molto buone, e completa di istruzioni!

Trauma! Shock! 
Ho sempre datato queste macchine tra la fine degli anni '40 e tutti gli anni '50 compresi.
La forma non lasciava alcun dubbio............

Infatti sulla garanzia troneggiava beffarda la data del 13 luglio 1972.
Magari il progetto era talmente buono... mah!


...magari prima o poi la provo...


La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...