domenica 8 febbraio 2009

3 C Process , Milano, via Lesmi 9


Così si presenta oggi la sede della 3C Process.
Un caseggiato anonimo che nulla ci racconta dei
prodotti che da lì uscirono negli anni '50.

La macchina da caffè da 6 tazze qui fotografata
era una di quei prodotti.


Acciaio, rame martellato alluminio e... plastica (!) uniti con cura e sapienza
creavano delle splendide macchine ancora oggi ricercate per le loro
forme sinuose e bilanciate.

La valvola di sicurezza indicava il livello massimo dell'acqua.

Il diametro dei fori del filtro e dello screen fanno
supporre che la macinatura del caffè dovesse essere
più sottile rispetto alle normali moke

All'interno della confezione, oltre alle consuete istruzioni,
si trovava una forma di pubblicità casereccia ma
pur sempre valida: gli
"altri nostri tipi",
tutti dotati dei caratteristici piedini sferici che caratterizzavano
i prodotti 3C.


Voglio cogliere l'occasione per ringraziare pubblicamente
Andrea, il mio "fornitore" piemontese e fargli
gli auguri per la sua prossima caffettiera "rosata e sgambettante".

giovedì 5 febbraio 2009

La Bacchi Espresso (2)


Dov'eravamo rimasti con la Bacchi ?
Ah, si , al fatto che attualmente è l'unica macchina al
mondo
(per la mia pur discreta esperienza) da fornello
in grado di creare quella perfetta sintesi di densità, profumi,
aromi e colori chiamata "espresso".
Personalmente, neppure con l'Elektra microcasa a leva sono
riuscito ad ottenere un risultato simile.


Ma come funziona una siffatta genialità?
L'acqua va posta inizialmente nel vano della base.
Questa servirà a creare la pressione di 3 bar necessaria a
spingere il pistone che ...

..comprimerà l'acqua posta nella seconda camera a ben 9 bar.
Questa attraverserà il caffè macinato per poi arrivare nelle tazzine
ben intiepidite dalla conduzione termica del corpo stesso.


Un particolare interessante è il cappello terminale
(quello con i beccucci).
Purtroppo le foto non sono esplicative, ma all'interno
la sua conformazione comprime il macinato di quel tanto necessario, esattamente
con lo stesso procedimento dei pressa caffè (tamper) professionali.


Girando il gruppo pistone si possono notare la valvola di
sicurezza ed un fischio che avverte l'utilizzatore del raggiungimento della pressione ottimale.
A questo punto basterà ruotare la valvola nera...


NOTA LEGALE (Disclamer):
questo sistema, unico al mondo, è coperto da un brevetto italiano di invenzione
industriale di proprietà di Bacchi Andrea ,utilizzato in esclusiva da CAFFEMOTIVE srl

Tracanzan Alfa Universale

La provincia di Novara
ci ha regalato in tanti anni dei piccoli-grandi gioielli.
La Alfa Universale è uno di questi.
Non più 4 o 5 moke a seconda del numero di ospiti
che si avevano a pranzo, ma un'unica macchina,
per l'epoca, rivoluzionaria.


Dal sito della ditta Tracanzan :

Il commendatore Angelo Tracanzan "genio" per definizione, inizia la sua avventura nel lontano dopoguerra.
Crea "di tutto di più", macinacaffè, macinapepe e sale ed altri simpatici oggetti per la casa, fino ad approdare alla sua più grande invenzione che caratterizzerà tutta la sua vita: la CAFFETTIERA "ALFA" IN ACCIAIO INOSSIDABILE.
Dalla storica caffettiera "Alfa" la produzione Tracanzan si è contraddistinta per aver armonizzato eleganza e tecnologia; ne è un esempio la caffettiera UNIVERSALE che già negli anni '60 permetteva di erogare da 2 a 10 tazze di caffè direttamente in un bricco a servire.

Tanti cestelli permettevano di preparare il numero di tazze
consono all'occasione.
Ed il sogno della massaia di Voghera (peraltro abbastanza vicino a Novara...)
si avverò.

Ma allora come mai non se ne vendettero a centinaia di migliaia?
Ergonomia.
Questo fu il tallone d'Achille della sfortunata Alfa.
Poca semplicità d'uso e scarsa attenzione alla praticità la
condannarono all'oblio.
Questo non toglie nulla però alla sua
limpida bellezza.
Grazie ancora Commendator Angelo.

domenica 1 febbraio 2009

La Mokita, fonderie Ruffini, Torino.


Questa enorme e pesante caffettiera mi arriva direttamente dal Piemonte
per allietarmi il risveglio mattutino.
Un mio grande amico, con il quale condivido l'insana passione,
me l'ha procurata, ben sapendo l'effetto viscerale che mi
avrebbe procurato.


Di Mokite ne conoscevo 2 tipi, ma questa è di gran lunga la più
appagante (visivamente) ed a mio avviso la meno recente.
Ciò che colpisce immediatamente è lo spessore generosissimo
della camera atta a contenere l'acqua.
Il metodo d'estrazione si potrebbe definire a percolazione inversa:
L'acqua, spinta dal vapore, risale lungo il tubicino posto lungo il filtro,
e fuoriesce dalla sua estremità.
Avviene quindi il passaggio attraverso il caffè macinato dall'alto verso il basso.
Il caffè ottenuto risulta corposo ma ben bilanciato, simile
a quello ottenuto con la Vesuviana.


Il tappo viene bloccato al corpo con degli innesti a baionetta.


Ed ora una chicca finale:
Sulla base si può notare un forellino di circa 1 mm di diametro:
dopo varie teorie e dopo il primo lavaggio ne ho ben compreso
la necessità.
La base ed il corpo superiore sono connessi con una certa interferenza,
mantenendo la camera d'acqua sollevata rispetto alla parte a contatto con il fuoco.
Quindi, lavando la macchina, un pò d'acqua si riesce ad insinuare in questa camera cava
creata probabilmente per evitare surriscaldamenti nella zona del filtro, ed il forellino
permette all'acqua "intrusa" di drenare.

La Bacchi Espresso : genialità esclusiva

Per una serie incredibile di coincidenze ho avuto la
fortuna di conoscere il responsabile delle vendite
della Caffemotive .
Ciò mi ha permesso di assistere e soprattutto di testare
all'assaggio una piccola meraviglia in allumino massiccio
che da qualche anno delizia il palato dei pochi fortunati possessori.


Il principio fisico sul quale si basa la geniale idea dell'inventore,
è quello del torchio idraulico ,
applicazione pratica del principio di Pascal.
Il Perozzi diceva: " Cos'è il genio? È fantasia, intuizione,
decisione e velocità di esecuzione!!"

E la Bacchi Espresso (ex Carioca) è tutto ciò.
L'idea di partenza concretizzò il sogno (finora) irrealizzato
di ogni costruttore di macchine da caffè da fornello:
ottenere un caffè espresso eccellente
paragonabile al miglior caffè da bar.

Non posso postare i profumi o far comprendere
la densità della crema e la rotondità del gusto ma devo ammettere che
la macchina funziona, anzi , funziona maledettamente bene.
Il prezzo di vendita, di primo acchito mediamente elevato,
è comunque ampiamente giustificato dall'esclusività dell'oggetto
e dalla qualità costruttiva eccezionale, quasi imbarazzante se messa a confronto con prodotti più reclamizzati di marchi a tutti ben noti .
Meglio una Lamborghini o una Fiat?
Io mi sono già dato la risposta, ed ho iniziato a risparmiare....


La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...