domenica 28 novembre 2010

La Milanese (1)

Studio, tanto tanto studio e memoria fotografica.
Questo è un pò ciò che distingue il collezionista "fortunato" da quello "sfortunato".
Le macchine rare si trovano ancora, basta avere pazienza e lasciarsi guidare dall'istinto.
Non bisogna focalizzarsi su "quel modello"... non lo troverete!


Una delle macchine ai primi posti della mia lista "dei desideri" è da sempre stata la Milanese.
Colpa anche del mio amico G. che la descriveva come una specie di sogno sensuale...
Ed io la cercavo... e non la trovavo.
Se era milanese... l'avrei trovata ai Navigli... non di certo da queste parti!

Eppure... Il fato mi ha portato a visitare a tarda ora un mercatino friulano, pochi giorni fa.
Ed eccola apparire, in lontananza, in mezzo a tante cianfrusaglie di ottone.
Bella, bellissima, eppur così anonima.


Come al solito ho adottato una tecnica di accerchiamento, informandomi quasi distrattamente sul prezzo di oggetti che non mi interessavano. E tra questi uno ha colpito la mia attenzione.

No
Non può essere

Il supporto reggi macchina
e più in là... i contenitori dello zucchero e del caffè!!!


Credo di essere impallidito.
Ho calcolato rapidamente quale sarebbe stato il mio limite massimo di spesa.
Reso edotto sul prezzo, ho pagato senza battere ciglio (la famosa "Pokerface"), ed ho informato (dopo essermi allontanato di parecchi metri) mia moglie di aver pagato una somma pari ad un decimo del mio limite.

Da un catalogo del 1882 (grazie ancora Paola!!!) scopriamo il principio di funzionamento, e se il Professore Mantegazza la raccomandò.. beh! dobbiamo proprio pensare che all'epoca fosse una gran macchina.




Ed ecco a voi la Milano: 130 o forse anche 140 anni portati splendidamente.
La caffettiera era già stata da me lucidata al momento delle foto, per questo si notano piccole differenze di colore.
Vorrei focalizzare la vostra attenzione sulle maledette macchie biancastre da Sidol.
Per cortesia, dopo averlo usato, se proprio dovete usarlo... lavate i pezzi!

I due contenitori sono deliziosamente uniti da due lame, una conformata ad anello per trasportarli con comodità.

La base è dotata di tre linguette incernierate e di un supporto inferiore in legno di noce dipinto di nero.
La conformazione del manico è incredibilmente ergonomica e funzionale.
Stesso dicasi per la macchina qui sotto, con ben impresso il numero delle tazze ottenibili, caratteristica comune alle caffettiere italiane di fine secolo.

La brutta ammaccatura nulla toglie al fascino della meneghina ottonata, e non ne pregiudica il funzionamento.

Prossimamente pubblicherò ulteriori foto e notizie.

Per il momento gioite con me,
oppure invidiatemi pure,
oggi ve lo consento.

martedì 23 novembre 2010

Il Vaporizzatore Bialetti

 A cosa servirà mai questo strano marchingeno?

A fà "Er Cappuccio"!

Prodotto all'inizio degli anni 90, fu un buon prodotto, sicuramente un pò scomodo da usare.
2 fuochi accesi... uno per la moka e l'altro per il vaporizzatore; ma chi mai l'avrebbe fatto?
Infatti non se ne trovano molti..
In queste condizioni poi!

Corpo in alluminio verniciato a fuoco, e lancia in inox, doppia valvola di sfiato: una di sicurezza e l'altra di "ti avviso che il vapore è pronto!!... apriiii il rubinettooooo!!!"
Che tristezza vedere "l'omino con i baffi" quando ancora era un simbolo dell'orgoglio Italiano.
Notate gli occhi tristi che già lasciavano presagire quello che poi sarebbe successo.

Ferrari-Maranello...
Piaggio-Pontedera...
Stella-Ferrara...
Berlusconi-Arcore...

Bialetti-Omegna.
Questo binomio si è spezzato, per contrastare i prodotti low-cost.
Che vergogna!
E guadagnare un pò di meno?
E ridurre gli super stipendi dei manager?
E gli operai lasciati a casa? 
Bella pubblicità la vostra.
Le persone senza lavoro non compreranno le vostre caffettiere fatte in Polonia o chissà dove.
I polacchi ed i rumeni non ve le compreranno neanche.


La qualità paga nel lungo termine.
I consumatori non sono più gli allocchi di una volta.
E le vecchie moke strausate fanno ancora un buon caffè.

mercoledì 17 novembre 2010

Puppienina

Ecco a voi una deliziosa ed indistruttibile "ALPU F.lli Puppieni" in inox da 2 tazze.

Non solo le macchine da 200 euro meritano rispetto, anche una semplice caffettiera anni '80.
La base allargata la rendeva sia più stabile che adatta a ricevere una fiamma "sostanziosa" per velocizzare l'erogazione del caffè.

Pagata come sempre un'importo "onesto", tra 50 anni sarà un pezzo ricercato, e così tra 100 o 200 anni.
Eterna, come la fama della famiglia Puppieni.

sabato 13 novembre 2010

Bacchi in November

 

La Bacchi continua a divertirsi!
Caffè variabile, a seconda del mio umore.
Oggi buono, ieri buonissimo... domani chissà!


venerdì 12 novembre 2010

Cafes Costarica de Pamplona

Muy bonitaaaaa la Cafetera de Pamplona!! 

Macchina probabilmente risalente agli anni 40, in ottone cromato, si distingue dalle coetanee italiane 
 per alcuni elementi peculiari.

Innanzittutto, ammiriamo questi piedini così simili ad un giuoco da tavolo che all'epoca spopolava: il "Non t' arrabbiare".
Confesso che quando ci giocavo da bambino, mi arrabbiavo moltissimo!

Altra simpatica caratteristica è il coperchio removibile privo di una qualsivoglia utilità e praticità, se non quella di andare a nascondere il raffinato sistema di bloccaggio del filtro.

La lama sagomata a "C" imperniata su uno dei due lati, una volta svitato il pomolino di bloccaggio, ruotava permettendo l'estrazione del filtro e l'inserimento dell'acqua.

La macchina non l'ho provata in quanto la tensione necessaria è di 140- 160 V.
Prima o poi mi deciderò di acquistare un trasformatore consono, per il momento mi accontento di ammirarla!

lunedì 8 novembre 2010

Top moka: un mondo di colori!

Tra le poche novità degne di nota alla Triestespresso
voglio segnalare lo stand della Top Moka.

Le macchine sono già note, ma l'averle rese più allegre le rende di fatto"quasi nuove".
Simpatica l'idea di abbinare le tazzine al colore della moka.
Utili alla mattina quando gli occhi sono chiusi a fessura...

Qualche accostamento cromatico.... da brivido...

Il piattino reggimoka coordinato....
Bellissima rivisitazione delle macchine anni '60, con un tubicino quasi capillare...
Deliziosa la macchina rimarchiata "Snaidero" da abbinare alla cucina o forse data in omaggio...


 Colore! 
Colore!
Colore!

Sono passato tre volte per complimentarmi: era sempre pieno di acquirenti e non ce l'ho fatta (a dispetto degli altri desolatissimi stands...).
Lo faccio da qui.
Bravi!

venerdì 5 novembre 2010

TriestEspresso 2010 (1)

Alice nel paese delle meraviglie...
Ecco come mi sentivo pochi giorni fa.
Ooooh!  
Ahhhhh!
Mmmmhhh!

Interessante e caotico.
C'era un pò di tutto.

Tranne uno stand di macchine casalinghe da collezione.

La fiera dell'espresso è un business.
Quindi iniziative no profit non sono ben viste.
Non possono essere comprese. 

Ed è un peccato, perchè un pò di cultura di ciò che è stato,
del lavoro, del genio e dell'impegno di chi ci ha preceduto,
fa comprendere meglio quello che abbiamo oggi.

Un centinaio di macchine ben assortite le avrei anche portate, ma i tempi e forse anche il sottoscritto non erano maturi.
Magari dovrò propormi in altri contesti, esperienza e curriculum hanno sempre il loro peso.

Una bella piantina di caffè è stata l'oggetto del desiderio di mia moglie, 
ma la compreremo in qualche altra occasione mi sà...

Non solo all'interno della Fiera si svolgevano summit ed interviste!
Davanti all'ingresso personaggi di spicco del giornalismo triestino e collezionisti di varia natura discutevano di interessanti progetti futuri.

Qui sotto possiamo ammirare il mitico Gianni Pistrini (al centro) durante un momento di relax.

I loschi figuri ai lati sono due pericolosi sociopatici, affetti da mania dell'acquisto compulsivo.
Se li notate a qualche asta o in qualche mercatino dell'antiquariato... 
Statene alla larga!

Per concludere una bella foto di gruppo:
a breve ognuna di queste persone darà vita ad una serie di iniziative "rivoluzionarie".

Ne vedremo delle belle!
Il mondo del caffè non sarà mai più lo stesso.
(in special modo quello collezionistico!)

giovedì 4 novembre 2010

Bazzara docet : la degustazione del caffè!

Quando la passione supera la normalità...
Quando si trasforma in amore assoluto e viscerale...
Quando il caffè acquista un valore trascendente, quasi divino...
Allora stiamo parlando dei fratelli Bazzara di Trieste.
 Ho immortalato Franco in un trittico di foto, 
durante la presentazione del loro libro, fresco di stampa.

Qui sopra stava alludendo alcune analogie tra me ed Homer Simpson ad una signorina in leggero stato confusionale, imbarazzata nell'avere al suo fianco un personaggio dei fumetti... in carne ed ossa!

Ho avuto l'onore di visionare il libro ancora in bozza e sono rimasto sinceramente emozionato.
Tanto lavoro, mesi di ricerche e di impegno assoluto hanno prodotto quello che potrebbe essere definita
la piccola bibbia di chi ama il "vero buon caffè".

Non solo le classiche informazioni ben note a tutti gli appassionati, ma tante piccole novità e "chicche" ben dosate, frammiste ad immagini evocative di altissima qualità.
Il tutto di facile lettura, alla portata di chiunque, non di certo il classico mattone prendipolvere.
La parte più interessante è certamente quella relativa ai metodi di preparazione della magica bevanda:
tutto ben dettagliato e fotografato passo a passo.
Geniale.
Unico.
Innovativo.

Come i Bazzara Brothers!!!

Nemo propheta in patria... salvo la Bacchi!

O lone Ravenna! many a tale is told
Of thy great glories in the days of old:
Two thousand years have passed since thou didst see
Caesar ride forth to royal victory.
Mighty thy name when Rome's lean eagles flew
From Britain's isles to far Euphrates blue;
And of the peoples thou wast noble queen,
Till in thy streets the Goth and Hun were seen.
Discrowned by man, deserted by the sea,
Thou sleepest, rocked in lonely misery!
No longer now upon thy swelling tide,
Pine-forest-like, thy myriad galleys ride!
For where the brass-beaked ships were wont to float,
The weary shepherd pipes his mournful note;
And the white sheep are free to come and go
Where Adria's purple waters used to flow.

Le caffettiere mi obbligano a fare ciò che mi pesa di più:
guidare.. affrontare ore di strade trafficate.. da solo!

Il lato positivo è che ho conosciuto delle persone splendide, radiose, entusiaste!
Tra queste i coniugi  xxxx (privacy innazitutto!!) di Ravenna.

Perchè non portarsi dietro la Bacchi per metterla finalmente a confronto con una macchina "seria" dotata addirittura di controllo Pid di temperatura?
Già, perchè no?
Ed infatti la figuraccia era pronta a colpire...

Più prove... sempre lo stesso triste risultato.. un brodino di caffè.
La Bacchi si era ribellata!
Strappata alla sua routine quotidiana, non ne ha voluto sapere di funzionare come solo lei può fare.
Speravo di impressionare.
Sono rimasto impressionato.
Queste macchinine semi-pro in inox lavorano moolto bene.
Le consiglio ai puristi dell'espresso.
Io sono più "ruspante" e mi tengo le mie macchinette "brutte, sporche e cattive".
Alla fine però la cosa più importante è stata la simpatia di chi mi ha ospitato.
Tutto il resto passa in secondo piano.

Grazie ancora per la pazienza, la prossima volta andrà meglio!!

La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...