lunedì 1 novembre 2010

La Letizia in ceramica


Per tanti rivi s'empie d'allegrezza
la mente mia, che di sé fa Letizia
perché può sostener che non si spezza. 

La napoletana in ceramica!

Macchinina toscana, la Letizia, 
ci impressiona e ci ...delizia!

Non una macchina da tutti i giorni, delicata com'è..
...ma da grandi occasioni!

"I miei ossequi Signora, si accomodi nella mia modestissima dimora, le posso offrire un caffè preparato con questa bellezza, pari soltanto alla sua?"
"Ma cosa dice mai, non saprei... mio marito...non vorrei che... la gente mormora...i vicini..."
"Venga, venga.. entri pure, poi brinderemo pure alla salute del suo consorte se ella vorrà..."
"Acconsento, che mai sarà?" 
 "Mi permetta l'ardire di sedermi accanto a lei.."
"Non mi oppongo alla sua cortese richiesta."
"Faccia attenzione, mia cara, non vorrei macchiarle l'abito: codesti manici sono sempre molto caldi e non vorrei che la mia mano tremasse!"
"Le sue mani mi appaiono così forti, al pari delle sue membra possenti: versi pure e non si angusti troppo... le macchie si lavano, al pari della coscienza."
"Sarebbe un peccato sprecare del buon caffè..."
Ne convengo... lasciamo pur che si raffreddi prima di versarlo.. 
"Mi perdoni se inavvertitamente le sfiorai il viso."
"Sento un gran caldo, mi par di soffocare"
"Le sue gote sono molto arrossate..." 
"Svelto! Mi accolga tra le sue braccia che mi par di svenire"
"Obbedisco mia Signora!"

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