mercoledì 1 ottobre 2008

L'Imperial regio Esercito austro-ungarico


Ogni epoca recente ed ogni territorio ci hanno lasciato svariati metodi
e macchinari per estrarre il miglior caffè possibile.
L'Austria era un paese ordinato, fino al 1918.
E negli anni precedenti la Grande Guerra ci fu un solerte addetto ministeriale
che si preoccupò di uniformare anche il metodo di preparazione del caffè.
Queste macchine, realizzate in svariati materiali e con cure costruttive diverse ,
a seconda del grado(sottufficiali o ufficiali o grandi ufficiali)dell'utente finale,
furono prodotte in gran quantità da un nutrito numero di costruttori/artigiani.


Tecnicamente la macchina è ... una moka!
ma come? la grande invenzione del sig. Alfonso Bialetti del 1933...
era già in funzione da più di 50 anni?
Certe differenze sono evidenti, ma il principio (ed il risultato ) è lo stesso.

Il rubinetto ed i manici del fornello sono in osso lucidato a specchio.
La lega è probabilmente composta da un' alta percentuale di argento.

La base è in ceramica bianca priva di marchi.
L'interno, composto da una doppia camera, accoglieva l'acqua necessaria a 2 tazze.

Il marchio dell'esercito KK (kaiserliche und königliche Armee)
è sormontato dall'aquila imperiale a 2 teste.

Una molla impediva allo screen superiore di ruotare, e manteneva il macinato compresso tra i due filtri. Gli accoppiamenti a vite sono... perfetti. Basta una piccola spinta e si avvitano da soli.

La cupola in vetro permetteva di controllare la fuoriuscita del caffè nella seconda camera.

Questo oggetto, cent'anni fa di uso comune (o quasi , visti i prezzi dell'epoca),
è da me oggi venerato ed amato.
dopo svariate ricerche credo di aver individuato il costruttore:
Richard Emmer , Wien.

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