Visualizzazione post con etichetta cafetiere ancienne. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cafetiere ancienne. Mostra tutti i post

sabato 30 agosto 2014

Columbia: a true espresso and cappuccino maker in one unit



Seguendo la "moda" del cappuccino, negli anni '80 arrivarono vari modelli provvisti di lancia a vapore.
Come per la celeberrima "Atomic" prodotta dalla Robbiati di Milano (per ogni tipo d'informazione a riguardo andate a leggervi il blog di Mik) tale lancia necessitava di macchine robuste in grado di sopportare l'aumento di pressione per il vapore perfetto per montare il latte.
In questo senso la Columbia è davvero una macchina ultra robusta, costruita in acciaio inossidabile.
Un rubinetto per il vapore, ed uno per il caffè.
Una base massiccia...
..ed una componentistica interna di alto livello rendevano la Columbia un'oggetto di uso comune estremamente efficiente.
Qui sotto un'immagine rubata da Ebay ci permette di apprezzare anche la scatola originale e le istruzioni.
Con un pò di zoom si potrebbe addirittura scoprire chi fu a produrla...
Anche se il cammello è fuorviante..
ma questa è un'altra storia.
(ringrazio l'ing. Guido Dellavedova per l'utilizzo della macchina)

mercoledì 20 agosto 2014

Oeffe (2)


Per i pochissimi pazzi che vorranno prepararsi un caffè con la Oeffe,
macchina già presentata pochi giorni fa (http://caffettiere.blogspot.it/2014/08/oeffe.html)
ecco una piccola sequenza di foto esplicative.
Aggiungete l'acqua per due caffè e mezzo attraverso il tappo di caricamento,
riempite il contenitore - filtro con dell'ottimo caffè macinato sul momento e ponete la macchina sul fuoco.
Dopo qualche minuto e un pò di borbottìo inizierete ad osservare le prime gocce di nettare ambrato.
Wow!
Slurp!
Yeah!
Buono, buono, buono.
Poca acidità come è ovvio che sia per una macchina a pompaggio semplice; poco corpo, ma una nuvola di aromi deliziosi che si espandono al contatto con il palato. 

Se (purtroppo per voi) bevete esclusivamente moka o espresso, non sforzatevi nemmeno di capire di cosa sto parlando....


mercoledì 5 giugno 2013

You can do Magic




All'interno del variegatissimo mondo delle macchine da caffè talvolta ne possiamo incontrare alcune "magiche":
certe sono più ricche di fascino, mentre altre nascondono segreti spesso inaccessibili alla maggior parte degli appassionati.
Quest'oggetto in alluminio francese è certamente magico.
Mi ha stregato, ammaliato, circuìto, annichilito.
Nell'annuncio non si specificava bene l'uso: una teiera, una caffettiera ad infusione?
Cos'era?
In molti l'avranno vista ed avranno pensato: "chissà a cosa serve?".
Io l'ho vista ed ho pensato: "è una vacuum, una macchina da caffè a depressione".
E per 5 giorni mi sono scervellato cercando di immaginare come potesse funzionare.
Poi ho capito; non poteva funzionare, mancava un filtro.
L'ho voluta quindi, e mi è arrivata.
Ho bucato un filtro di una moka, e ci ho fatto subito un caffè, giusto per fugare ogni dubbio.
Funziona!
E' MAGICA.
La parte più interessante è la ventola interna.
Il filtro rimane bloccato grazie alla molla che lo mantiene in sede, mentra la "ventola" ha la possibilità di salire lungo l'asse del perno centrale.
Quando l'acqua risale verso l'alto sospinta dal "cuscino" di vapore, la ventola inizia a girare, mescolando automaticamente (e direi anche magicamente) la miscela di acqua e caffè macinato.
Rimuovendo il tutto dal fuoco, il vuoto che si crea conseguentemente al rapido raffreddamento del vapore, aspira immediatamente l'infuso verso il bricco inferiore.
Altrimenti svitando il tappino potremo avere una percolazione più lenta, a gravità.
Questione di gusti.
La Magic è davvero speciale, e stilisticamente bellissima.
E' geniale.
E' molto francese.

J'adore Magic!

domenica 15 luglio 2012

Caffettiera Stime


Con gioia ed orgoglio voglio presentarvi la caffettiera Stime.
Forse prodotta a Bologna negli anni '50?
Presenta delle finezze costruttive di gran pregio, anche se l'alluminio impiegato non è di altissima qualità e poco si presta alla sua lucidatura.
Mi scuso, la foto non è riuscita un granchè, ma sul manico reca in rilievo "Prodotti Stime Italia".
Almeno per questa volta la macchina ha un nome!
Pesantissima, ultra dimensionata negli spessori, e dotata di un simpatico "naso" porta valvola di sicurezza.
Una volta aperta ci svela un suo piccolo segreto: il filtro è un blocco di alluminio tornito, unico nel suo genere (e certamente più costoso da realizzare!).
Gran macchina!
Elegante, raffinata, unica.

giovedì 17 maggio 2012

Il Gigante Buono


Mesi fa partecipai attivamente all'acquisto di questa macchina..
..come consulente esterno.
Poi, viste le pessime condizioni estetiche, mi fu affidata per il consueto restauro.
Con riferimento al titolo, le sue dimensioni sono ragguardevoli:
10 o 12 tazze, e tra le macchine a spirito di questa tipologia è certamente la più pesante che mi sia mai capitata.
Priva di marchi, un vero peccato.

Quindi lasciamo spazio alle supposizioni:
costruita in ottone ottimamente nichelato: Tedesca?
particolari quali i piedini, il castello e l'archetto: Inglese?
particolari quali il filtro ed il bruciatore: Italiana?
Solo il Sommo Carli ci potrà illuminare!
Stupidamente non ho fatto alcuna foto prima della pulizia, ma la macchina era di un colore verde satinato, talmente uniforme da farla sembrare dipinta.
E' come se l'ossidazione dell'ottone fosse "trasudata" attraverso la nichelatura.
Poi, i consueti lavaggi caustici e la meravigliosa lana d'acciaio 0000 hanno rimosso la patina, trasformando
il brutto anatroccolo in cigno scintillante.


sabato 28 aprile 2012

Per preparare un buon caffè (nel 1870)


Tratto da "Best of everything" di Robert Kemp Philp (1870):

Per preparare del buon caffè   
Chiunque sia stato in Francia, ritorna (in Inghilterra) pieno di lodi per l'eccellenza superiore del caffè francese. Questo dipende interamente dalla maggior cura con cui viene preparato l'estratto. In alcune case francesi, la mattina, il caffelatte (cafè au lait) è fatto in questo modo: - Circa un cucchiaio di liquido nero e forte viene versato in ogni tazza, la tazza viene poi riempita con latte bollente. Ogni persona si addolcisce la propria tazza. Questa essenza molto ricca di caffè viene preparata mettendo una grande quantità di caffè in una caffettiera (cafetiere) comune francese (che viene precedentemente ben riscaldata con acqua bollente), e versando lentamente su di esso una piccola quantità di acqua bollente, la caffettiera è mantenuta vicino al fuoco, mantenendola più calda possibile senza portarla ad ebollizione. Quando l'acqua è drenata attraverso il macinato, e l'essenza del caffè in tal modo procurata, viene travasata in una caraffa e messa via per l'uso. E 'sempre usata a freddo. Questo metodo rende eccellente il caffelatte, senza che nessun sapore oleoso innaturale  pervada tutta l 'essenza del caffè di solito venduto in Inghilterra. Ma nulla può essere migliore del caffè fatto in modo ordinario con la caffettiera comune francese. E solo necessario avere un buon caffè appena macinato (si preferisce una miscela a due terzi di Plantation (India) ed un terzo di Mocha (Yemen)), miscelato con circa un ottavo del suo peso di cicoria. Quando sarà ben forte, con l'acqua perfettamente bollente , avrete una buona bevanda
La caffettiera deve essere riscaldata prima di essere utilizzata, e mantenuta calda durante il processo di percolazione. Naturalmente è indispensabile, per la realizzazione corretta del caffè in questo modo, avere molto latte bollente ed un bel pò di zucchero.


To Make Good Coffee.— Every one who has been in France returns full of praise of the superior excellence of the French coffee. This depends entirely on the greater care with which the extract is prepared. In some French houses the morning cafi au lait is made in this manner:— About a tablespoonful of a strong black liquid is poured into each breakfast-cup, the cup is then filled up with hot boiled milk. Each person sweetens for himself. This very rich essence of coffee is made by putting a large quantity of coffee into a common French cafetiire (which is previously thoroughly heated with boiling water), and slowly pouring over it a small quantity of boiling water; the cafetiire is kept close to the fire, where its contents can be as hot as possible without boiling. When the water has drained through, the essence of coffee thus procured is poured off into a jug and put away for use. It is always used cold. This plan makes excellent cafe au lait, without any of the oily, unnatural flavour that pervades all the "essence of coffee" usually sold in England. But nothing can be better than coffee made in the ordinary manner with the common French cafUiire. It is only necessary to have good coffee freshly ground (we prefer a mixture of two-thirds plantation to one-third Mocha), mixed with about an eighth of its weight of chicory. When made strong with perfectly boiling water, it will give as good a beverage as can be procured. The cafetiere must be heated before it is used, and kept hot during the process of percolation. Of course it is indispensable to the proper making of coffee in this way to have plenty of boiling milk and loaf sugar.

 

sabato 3 marzo 2012

Vickers


Nel 1769 Ebenezer Hancock e Richard Jessop, manufattori di Sheffield, crearono una nuova lega composta da Stagno al 93%, Antimonio al 5% e Rame al 2%.
La lega così composta venne denominata "Metallo Bianco Vickers" e sucessivamente "Britannia Metal".
La novità più interessante di questa lega fu l'assenza di Piombo, elemento tossico.
L'altra consisteva nel fatto che si riuscivano a ricavare dei fogli malleabili, facilmente stampabili e altrettanto facilmente saldabili.
Non seguo molto il mercato delle caffettiere dell'800.
Costano molto e spesso la datazione è talmente incerta che varia anche di quarant'anni.
Ma quando l'ho vista, ho avuto un colpo di fulmine.
Un'attrazione irresistibile, e grazie ad un prezzo d'asta... altissimo, me la sono aggiudicata con un'unica offerta.
Questa caffettiera è la versione più evoluta di quella inventata da Jean-Baptiste de Belloy-Morangle
in quanto provvista di diffusore dell'acqua;
potremmo associarla piuttosto alla caffettiera di Sir Benjamin Thompson, Conte di Rumford.
Pur essendo concettualmente molto semplice, presenta dei particolari deliziosi.
Per pulire e lucidare il metallo, ho utilizzato tre prodotti diversi in successione, assieme alla fantastica paglietta 0000. Una buona insaponata finale ha completato il "restauro".
Il ricciolo posto sul manico, ha una funzione pratica durante le operazioni di versamento: appoggiandoci l'indice si riesce a controllare con maggiore stabilità il flusso della bevanda.
Adoro gli inglesi! 
I marchi stampigliati sono come un microchip ante litteram: regalano un sacco d'informazioni.
Non sono riuscito ad approfondire la ricerca per quanto riguarda i numeri, ma uno dei due dovrebbe indicare l'artigiano che aveva seguito la lavorazione completa.
Invece il marchio "I.Vickers" posto sopra all'indicazione "Britannia Place" ci segnala in maniera inequivocabile che la caffettiera fu prodotta nell'intervallo tra il 1836 ed il 1840.
Il forellino del coperchio permetteva all'acqua di scorrere liberamente, senza creare depressioni.
La parte filtrante è composta da due cilindri; quello superiore (a destra) ha anche la funzione di pestello calibrato, avendo una battuta che lo mantiene ad una distanza prefissata all'interno del filtro stesso.
Sempre nel diffusore superiore possiamo vedere una serie di fori di diametro maggiorato, praticati successivamente allo stampaggio mediante trapanatura.
E per concludere ecco il cuore della caffettiera: il filtro.
Non ho trovato tracce di caffè, forse non è mai stata usata.
Ci penserò io, un caffè di 170 anni è un'esperienza che dovrò sicuramente fare.

domenica 26 febbraio 2012

Caffettiera di latta


Il collezionista medio si aggira spesso con fare furtivo tra i banchetti del mercatino...
Visto da vicino sembra stia vivendo in una versione cosciente della fase REM
gli occhi impazziti corrono alla ricerca qua e là di forme conosciute, viste e riviste tra le pagine dei libri o... in questo blog.

Il rischio più grosso è quello di lasciarsi scappare piccoli oggetti quasi insignificanti, essendo mentalmente alla ricerca di cromature e macchine di alluminio tondeggianti...
Ma G.G. , il Principe del foro Felsineo, ha imparato a riconoscere anche le caffettiere diversamente belle.
Quanti secoli di Storia avrà visto questo oggettino?

Quanti collezionisti osserveranno queste immagini provando un senso di sottile disgusto?
Confessate... l'avreste mai presa? 

Io che l'ho tenuta in mano, mi sono commosso, ed ho ringraziato il Cielo di averla fatta arrivare sana e salva fino ai giorni nostri.

Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...