lunedì 18 novembre 2013

La Berti


Per anni e anni ho ascoltato le storie sulla "meravigliosa Jvonne".
Gli occhi lucidi del narratore di turno non lasciavano alcun dubbio: era una delle macchine da caffè più belle in assoluto.
Elegante.
Delicata e fragile.
Innovativa (più o meno).
E... piccolissima.

E finalmente è transitata dalle mie parti per un piccolo restauro.
Parliamo di una macchina prodotta (a mio avviso) negli anni '30, con una discreta qualità costruttiva.
Vediamo l'elemento distintivo: la pompetta usata per insufflare aria all'interno del contenitore porta filtro.
Dopo aver inserito il caffè macinato andava aggiunta l'acqua bollente.
Poi si chiudeva il coperchio a tenuta stagna, e si iniziava a pompare ripetutamente.
L'aria compressa forzava l'acqua attraverso il caffè e creava una sorta di caffè espresso "aerocompresso".
In questa versione della Berti si poteva preparare una tazzina singola oppure due tazzine di caffè, svitando il tappino posto su una delle due uscite.
Chissà chi era il sig. Berti?
Chissà se la macchina era prodotta a Rimini?
Sulla pompetta troviamo inciso "Milano A.U. Jvonne Brevettato".
Secondo me questo è il nome della pompetta, non quello della macchina.
Quanti misteri!

Una certezza:
la Berti è unica.
E purtroppo, di proprietà di un amico.

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