domenica 29 novembre 2009

La caffettiera del Regio Esercito

Qualche mese fa ho avuto l'onore di "incontrare" un nuovo amico con il quale posso condividere le mie due passioni principali:
  • le caffettiere
  • gli oggetti di uso comune della Grande Guerra


Terminato il conflitto, sulle montagne e nelle zone più impervie e difficili da raggiungere, rimasero ammassati tonnellate di materiali "poveri" e di scarso interesse economico.
Dalle mie parti per oltre 60 anni tutti i bambini vennero mandati a "far ferro" sul Carso,
a raccogliere metalli per rimediare qualche soldino nei centri di raccolta .
In montagna invece la difficoltà fu maggiore, logisticamente parlando, e per questo motivo ancora qualche anno fa si poteva trovare facilmente qualsiasi cosa, bastava poi aver la forza di riportarla a valle.

Negli anni '70 P.G. ebbe la fortuna (sfacciata!) di trovare questo oggetto commovente in un ricovero italiano nei pressi della val Camonica.
Nessun metal detector! trovato a vista, esattamente dove 50 anni prima era stato appoggiato per sgomberare in fretta e furia prima dell'avanzata austriaca del '17.

Quanti caffè avrà fatto!
Quali storie tristi ed orribili potrebbe raccontarci!
Storie di piccoli soldati, di eroi o di martiri votati troppo spesso al massacro ingiustificato.

Mi inchino rispettoso davanti a questo cimelio così carico di storia.

E come disse Alice Shalek (la prima corrispondente di guerra di tutti i tempi) in occasione dell'eroica presa del monte Nero ...

"GIU' IL CAPPELLO DAVANTI AGLI ALPINI !"
.. e davanti alla loro caffettiera...

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