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domenica 10 luglio 2016

Il miglior caffè del mondo a metà prezzo





..Si ottiene con la nuova ed insuperabile 
Macchina automatica istantanea per caffè espresso
a circolazione centrifuga e fischio vapore

Chiunque sa che tutte le caffettiere usate sino ad oggi per la preparazione del caffè non riescono mai ad estrarre tutto l'aroma e sostanza del caffè e ciò è anche prova del fatto che i caffettieri, famiglie etc. usano fare il primo e secondo caffè e poi la bollitura dei fondi. Difatti è impossibile che con un solo e semplice passaggio d'acqua calda la quale si raffredda durante il filtraggio si possa estrarre l'essenza del caffè, ma si ricava invece un liquido scolorito e sciapito che bisogna spesso rafforzare con cicoria e surrogati.
Soltanto con la nuova e meravigliosa macchina per caffè espresso si evita qualsiasi mancanza e difetto poiché essa produce il vapore acqueo e bollente a circolazione centrifuga che passa e ripassa sul caffè macinato in modo che questo viene filtrato più di 20 volte in un minuto!
Non essendovi alcuno spreco si ottiene quindi anche con metà polvere la vera bevanda degli intellettuali e buongustai, deliziosa, aromatica, stimolante e corroborante, un vero caffè turco senza però bisogno come in questo di trangugiare anche i fondi e perciò privo di materie eterogenee e nocive alla salute.
Non occorre capovolgere la caffettiera e neppure alcuna vigilanza personale o pressione poiché questa macchina meglio di quelle dei Bars che costano centinaia di lire, lavora da se stessa, cioè automaticamente, avvisando con un fischio a vapore, quando, in soli tre minuti, il caffè è fatto.
Costruita fortemente in metallo bianco, non si guasta mai, serve in eterno.
Si vende completa e franca da ogni spesa a domicilio per sole lire 2,75 ciascuna.
Per due lire 5 e per tre lire 6,50.
Forte sconto ai rivenditori e Rappresentanti che ricercansi ovunque.
Per spedizioni anticipare importo alla Società d'esportazione
Milano Export - Via Montenapoleone 18 - Milano

(fonte: l'idea nazionale - 24 gennaio 1915)

domenica 26 maggio 2013

Le Triton (2)


Poco tempo fa avevo già trattato l'argomento Triton:

Ovviamente era un'anticipazione alla splendida macchina che vi presenterò oggi.

La scatola originale è come sempre un plus di grande valore storico.
In questo caso si tratta di una confezione classica anni '50 - 60 con il rivestimento vinilico esterno replicante una pelle di serpente color verde smeraldo.
Tremendamente chic!
Una volta aperte le delicate chiusure: et voilà... mademoiselle "le Triton"!
Un classico regalo di matrimonio non gradito.
Usato una volta e poi riposto in soffitta per 60 anni.
Come si può intuire dalle immagini le condizioni sono perfette.
Nessun graffio, nessuna usura.
Che eleganza, che stile!
Da anni ne cercavo una in buone condizioni, e la mia pazienza è stata (giustamente) premiata.
Il bel marchio è posto sotto la base, per non rovinare l'estetica generale.
Questo è il famoso filtro funzionante a moto convettivo orizzontale.
Elegantissimo pure lui!
Il filtro aperto ci fa intravedere la conformazione interna, fatta in modo da calzare perfettamente la corrispondente resistenza posta nel bricco.
Un termostato permetteva un funzionamento "automatico", spegnendo la macchina una volta raggiunta la temperatura massima.
Le istruzioni sono arrivate dopo qualche mese: l'ennesimo segno del destino.

Gli amici francesi potranno gustarsi appieno le indicazioni del costruttore, tutti gli altri si prendano un dizionario!

Sicurezza, comodità, bellezza.
Nel 1961 queste erano le esigenze della casalinga media.

Oggi valgono ancora gli stessi princìpi?
mmm.. no.
 Se andrete, come me, a Boulogne in rue Escudier 10 bis, vedrete solamente una casa con la facciata in mattoni rossi.
Nessuna traccia evidente della sede dell'azienda produttrice...
Però al suo interno, nelle cantine, si possono ancora trovare decine di Triton accatastate alla rinfusa, disegni costruttivi, fatture, attrezzature e prototipi mai messi in commercio...

Drinnn!!!
 
...nnooo! la sveglia!!
oops... era solo un sogno.
Un meraviglioso sogno.

mi correggo:
due meravigliosi sogni.

sabato 4 agosto 2012

Idrofiammifuga


Il 21 dicembre 1866 l'ing. architetto Valle Gaudenzio presentò la richiesta di Privativa Industriale per la sua "Scatola Idrofiammifuga",
e sucessivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 119 del 30 aprile 1867.
Una scatola "magica".
Tutta in ottone.
Elegantissima e fornita in origine di una splendida e pratica valigetta da viaggio.
Ovviamente stiamo parlando di una macchina da caffè..
...extra lusso.
Il funzionamento è il classico sistema "a vuoto" con passaggio da un recipiente all'altro.
Per isollevare una macchina così pesante ci voleva un'impugnatura speciale: ecco quindi il massimo dell'ergonomicità unito ad uno stile impeccabile: una maniglia a 4 dita (medio ed anulare all'interno, indice e mignolo all'esterno, in appoggio sui "cornetti").
Il rubinetto presenta le estremità in avorio per impedire le scottature.
I cassettini ospitavano il caffè e gli "zolfanelli fulminanti" per una pratica accensione.
Il bruciatore è forse la parte che mi ha maggiormente emozionato.
Magari un giorno lo descriverò in dettaglio, ma sappiate che non ho mai visto niente di simile.
Ringrazio Franco Balzarotti per aver voluto condividere con tutti noi una tale meraviglia.

(L'uso delle immagini rimane comunque normato dall'art. 2 della Convenzione di Berna del 9 settembre 1886 (nel testo riveduto con la convenzione di Bruxelles del 26 giugno 1948) resa esecutiva in Italia con L.16 febbraio 1953, n. 247)





giovedì 17 maggio 2012

Melitta : un pò di pubblicità anni '70




Only clean, pure coffee.

Se non l'avete mai provata ve la consiglio.
Ovviamente se bevete solo caffè preparato con la moka.. dovrete resettare le papille gustative:
ho ancora nel cuore l'espressione schifata di G.G.,quando gli ho fatto assaggiare un caffè preparato con la Melitta..

venerdì 27 gennaio 2012

il pompaggio ricircolante... italiano




Questa non è una mia macchina...
Certe cose non si trovano in Friuli.
Che io sappia solamente un collezionista ce l'ha,
e chi ha l'occhio allenato capirà subito di cosa si tratta...
Ebbene si; un' Aquilas di Ferrara.
Ma strana.
Particolarissima.
Cosa sarà mai quella cupoletta in vetro?
Sarà mica un oliera?
La cupolina serviva a guardare all'interno.
E i fori ad impedire che, andando in pressione la caldaia, il vapore facesse saltar via il coperchio.
mmm, questo numero sei impresso sull'attaccatura del manico già ci fa intuire la capienza da sei tazze.
La macchina è in latta nichelata.
Primissimi anni del '900.
Orsù, sveliamo il mistero!
Un meraviglioso quanto unico filtro a pompaggio ricircolante.
Oggetto di uso comune oltre oceano, ma qui da noi... no.
Se non sapete di cosa sto parlando, cliccate qui.
Quando acquistate un'automobile usata, la prima azione importante è quella capire di quanti chilometri ha percorso veramente; 
in questo caso... 
... direi almeno 2000 caffè!
Potrà non piacervi.
Potrà non suscitarvi nessuna emozione.
Ma a me è piaciuta molto.
Ed anche all'avvocato......

domenica 24 luglio 2011

Rigore e Razionalità: der Staatliches Bauhaus perkolator

 La scuola Bauhaus...
Negli anni '30 contribuì ad innovare la cultura artistica mondiale.
Dai suoi laboratori  uscirono oggetti superlativi.
Pari alla macchina da caffè che andrò ad illustrarvi.

Il gruppo musicale dei "Bauhaus" vi accompagnerà in questa introduzione...
alla perfezione.

 Spesso cado anch'io nell'errore di utilizzare aggettivi roboanti.
Il mio entusiasmo mi auto-contagia!

Conscio di tutto ciò negli ultimi mesi ho cercato di trattenermi.
Ma oggi...
oggi...
...chiedo venia.

Ecco a voi un'oggetto degno del MOMA.
Un percolatore del 1948, mai usato, in "mint condition".
Probabilmente costruito in ottone, e poi successivamente cromato generosamente, questo oggetto di design colpisce l'appassionato d'arte (in questo caso il sottoscritto) come un pugno allo stomaco:
toglie il respiro.
Gli spigoli.. la sua essenzialità... l'armonia assoluta delle sue parti costitutive.
O lo si ama, o lo si... adora!
 La sua modernità diventa assoluta se rapportata all'anno di costruzione.
Facilmente potrebbe essere scambiato con un oggetto anni '70, quando ogni cosa diventò lineare e spigolosa.
Quanti percolatori conosciamo al giorno d'oggi?
Migliaia di modelli.
Ma questo è unico, con la sua forma trapezoidale così perfettamente.. rigorosa.
Infatti il filtro segue la forma della carcassa esterna, esaltando la genialità del designer, ed assumendo lo status di "gioiello nel gioiello".
Qui sotto lo possiamo ammirare in tutta la sua bellezza ed unicità.
 Una targhetta in ottone ci comunica il nome del costruttore: R. J. D. Equipments Ltd, London.
Come spesso accade, non ho trovato nessuna informazione a riguardo.

 La base contenente la resistenza è verniciata di un nero goffrato, ed  innalza la macchina facendola quasi galleggiare; sospesa al di sopra delle sorelle "povere".

Il riferimento alla scuola Bauhaus nel titolo è di pura fantasia, ma chi tra voi non si troverà ad inseguire questo Bianconiglio Cromato, al termine di questo post?

martedì 22 febbraio 2011

Percolatore in vetro? Sii... Serio!

Vi è mai capitato di vedere un qualcosa in astratto, e poi a breve,  poterlo toccare con mano?

a me si.




La collaborazione alla stesura della prossima "Bibbia" sulle caffettiere mi ha portato alla ricerca di innumerevoli brevetti.

Uno di questi riguardava proprio la macchina percolatrice del sig. Harry P. Serio, del 1951.


Minimalista, persino priva di marchi.
una fascetta in inox
due piattelli forati in alluminio
tutto il resto in pyrex


L'ho vista mesi fa in un negozio di oggetti usati, a Trieste.
Ma costava un'enormità.
Poi... con calma... il prezzo è sceso.


Venghino Siori e Sioree.. Sei robuste tazzone di caffè si possono preparare con codesta macchinona!

Il sistema a percolazione raggiunge in questo caso la sua apoteosi, permettendo di osservare il ricircolo del caffè in tutte le sue fasi.


Fa impressione maneggiare tutto questo vetro.
Lavarlo poi... un vero incubo!


Il caffè ottenuto è buono, buonissimo, o schifoso.
Dipende molto da chi e come lo prepara , e soprattutto da chi lo assaggia.

A me piace.
Forse perchè lo preparo io.


Se cercate un qualcosa di diverso, ve la consiglio.
Basta solo cercarla.
E desiderarla.



lunedì 10 maggio 2010

La Victoria Arduino Tipo Famiglia (seconda versione)

Tutti i collezionisti hanno almeno una decina (se non di più...) di sogni proibiti.
Ma i sogni, se vogliamo credere a certe filosofie di pensiero , si possono avverare: basta volerlo.
Ed io «Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli», come il buon Vittorio Alfieri.
La Tipo Famiglia nella sua seconda versione è indubbiamente l'apice assoluto dell'arte e dell'architettura fascista applicata ad una macchina da caffè casalinga.
Se la prima versione era nata con uno stile spiccatamente Art Decò (la macchina è del 1920) , successivamente con piccole modifiche estetiche venne eliminato il meraviglioso scudetto smaltato, sostituito da uno ben più sobrio ma in linea con le tendenze degli anni '30.
Anche la nickelatura fu rimpiazzata da una sfavillante e più maschia cromatura.
Due tocchi di magia.



Ogni singolo particolare dimostra che la macchina non venne costruita pensando al risparmio, ma piuttosto fu una diretta emanazione (come vedremo più avanti) delle macchine da bar dalle quali discendeva concettualmente.



Grande, pesante, altezzosa!
Il turbinìo di emozioni che questo italico gioiello regala non sono certamente "democratiche":
nel 1923 il Duce proclamava che...
...la democrazia  ha tolto lo «stile» alla vita del popolo. Il fascismo riporta lo «stile» nella vita del popolo: cioè una linea di condotta; cioè il colore, la forza, il pittoresco, l'inaspettato, il mistico; insomma, tutto quello che conta nell'animo delle moltitudini.


E di vero stile la Victoria Arduino ne è pregna.
Un capitello in metallo, uno status symbol della nuova oligarchia del Ventennio.


Ma quanti di voi, attuali o futuri possessori di codesta macchina, si cimenteranno nel suo restauro o ripristino ?
Per quei pochi voglio regalare qualche immagine che sarà di sicuro aiuto.


Le viti, la spina del tappo, i dadi; tutto si può rimuovere con disarmante facilità.
Qui sopra possiamo notare il dado di bloccaggio inferiore e la guarnizione che con ogni probabilità è in fibra di amianto.
Svitato il dado e le viti sul mantello, si può rimuovere la base in ghisa.
L'isolamento elettrico è come sempre dato dalla "pastina" in ceramica.
Purtroppo un cavo era parzialmente scoperto e mandava il tutto in corto circuito.


Un tubicino in silicone ed un pò di nastro adesivo hanno risolto il problema.


L'aquila della Victoria Arduino è quindi pronta per prendere il volo ma manca un particolare:
come funziona?
Sul tappo superiore c'è indicato nel senso della rotazione "acqua" e "vapore".
Ma non ci sono lance a vapore per il cappuccino...

Il brevetto in questo caso mi è stato di grande aiuto: la macchina lavora similmente a quelle da bar anni '30,
quindi il vapore, attraverso l'asta -otturatore collegata al tappo trova sfogo proprio attraverso il caffè macinato (che eresia, con il senno di poi...).
Non appena il vapore esce dal beccuccio erogatore, si può aprire la valvola e l'acqua premuta dal vapore viene spinta con forza attraverso il caffè.
Una volta ottenuta la quantità di caffè desiderata si scollega la spina elettrica e si chiude la valvola, permettendo al vapore di passare nuovamente attraverso il macinato, per "asciugarlo".

E stamattina... Vola! Possente aquila! Riprendi vita!
Il dottor Frankenlux ha colpito ancora...
"Da quel fatale giorno in cui fetidi pezzi di melma fuoriuscirono dalle acque ed urlarono alle fredde stelle: "io sono l'uomo" il nostro grande terrore è stato sempre la conoscenza della nostra mortalità, da stanotte lanceremo il guanto della scienza contro lo spaventoso volto della morte stessa, stanotte noi ascenderemo nell'alto dei cieli, sfideremo il terremoto, comanderemo il tuono, e penetreremo fino nel grembo dell'impervia natura che ci circonda."
 




Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...