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Questa enorme e pesante caffettiera mi arriva direttamente dal Piemonte
per allietarmi il risveglio mattutino.
Un mio grande amico, con il quale condivido l'insana passione,
me l'ha procurata, ben sapendo l'effetto viscerale che mi
avrebbe procurato.
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Di Mokite ne conoscevo 2 tipi, ma questa è di gran lunga la più
appagante (visivamente) ed a mio avviso la meno recente.
Ciò che colpisce immediatamente è lo spessore generosissimo
della camera atta a contenere l'acqua.
Il metodo d'estrazione si potrebbe definire a percolazione inversa:
L'acqua, spinta dal vapore, risale lungo il tubicino posto lungo il filtro,
e fuoriesce dalla sua estremità.
Avviene quindi il passaggio attraverso il caffè macinato dall'alto verso il basso.
Il caffè ottenuto risulta corposo ma ben bilanciato, simile
a quello ottenuto con la Vesuviana.
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Il tappo viene bloccato al corpo con degli innesti a baionetta.
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Ed ora una chicca finale:
Sulla base si può notare un forellino di circa 1 mm di diametro:
dopo varie teorie e dopo il primo lavaggio ne ho ben compreso
la necessità.
La base ed il corpo superiore sono connessi con una certa interferenza,
mantenendo la camera d'acqua sollevata rispetto alla parte a contatto con il fuoco.
Quindi, lavando la macchina, un pò d'acqua si riesce ad insinuare in questa camera cava
creata probabilmente per evitare surriscaldamenti nella zona del filtro, ed il forellino
permette all'acqua "intrusa" di drenare.