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martedì 16 luglio 2013

I.M.A.S. (1)





A due passi da Padova potreste imbattervi in un piccolo pezzo di Storia imprenditoriale italiana:
la IMAS di Bruno Serafin.
 Ital Meccanica Artigiana Serafin... IMAS!
Come potrete immaginare c'è un motivo per il quale mi sono spinto così lontano da casa...
Il Sig. Bruno costruì quasi 50 anni fa una macchina da caffè:
la Imas Espresso.
Ne parlerò in un post successivo.
Attualmente la Imas produce delle macchine crespatrici, un accessorio indispensabile per ogni fioraio!
Sfortunatamente la maggior parte dell'officina è inutilizzata, ma potrebbe ripartire all'istante.
Devo fare i miei complimenti per l'ordine e la pulizia, davvero merce rara di questi tempi.
Il sig. Bruno ci racconta che:
dopo il servizio militare degli amici fonditori mi offrirono dei lavori; con l'aiuto di mio padre aprii un'officina a Padova per la lavorazione di accessori per trapani a colonna.
Dato che in precedenza avevo vinto un concorso statale di istruttore tecnico di meccanica per istituti professionali, accettai l'incarico per insegnare all'istituto Professionale di Trecenta (Ro).
Dopo un paio d'anni lasciai l'incarico per collaborare con mio cugino, proprietario della OMS (click sul link) , a sviluppare la sua attività nella costruzione di apparecchiature odontoiatriche, acquisendo una tale esperienza da permettermi di aprire una mia attività.
Negli anni ho collaborato con le seguenti aziende:
PANDOLFO ALLUMINIO (click sul link)
LA PULEGGIA (click sul link)
ROLLE
GB ELETTROMECCANICA (click sul link)
PROMET (RAVAGNAN) (click sul link)
SIT LA PRECISA (click sul link)
Fa impressione vedere tanti macchinari in perfette condizioni... pronti a muovere.
Macchine che, come questo tornio, ne avrebbero di storie da raccontare, ma che oggi sono ridotti al silenzio.
Batterie di trapani a colonna per le lavorazioni in serie... anch'essi silenti.
Sopra e sotto alcune delle invenzioni del sig. Bruno: una macchina per saldare le tubature in PVC, uno schiaccianoci, una (bella) macchina espresso, presse per dentisti (vedi il video).
Una delle prime fotocellule regolabili con estrema semplicità...
...ed un sistema automatico per dar da mangiare ai pesci di un acquario.

In un'immagine d'epoca ammiriamo il sig. Bruno in una fiera del settore mentre presenta il suo fiore all'occhiello: le meravigliose levigatrici IMAS.

Un consiglio per voi giovani con un pò di spirito imprenditoriale (residenti a Padova):
compratevi la IMAS, imparate un mestiere vero!
Ne avessi le possibilità... l'avrei fatto io.

"semo già d'accordo che la cosa... non è a pagamento?"
"potrebbe essere uno delle tasse lei... che vuol sapere tutto.."
"no se sa miga mai..."


domenica 26 febbraio 2012

Espressina


Nel variopinto panorama della macchine da caffè espresso a leva,
trova certamente un posto in primo piano la Espressina.
La macchina qui riprodotta è una delle punte di diamante della collezione Balzarotti,
quantomeno per la produzione post 1960.
 Molto interessante è il sistema di leverismi a doppia leva, che fa assomigliarne il movimento ad una danza sinuosa ed elegante.
 Anche in questo caso mi trovo in imbarazzo nella datazione dell'oggetto, ma il filtro a tre agganci, e taluni particolari costruttivi me lo farebbe collocare tra il 1960 ed il 1975.
Come sempre sono a disposizione per rettifiche e precisazioni...
 Non manca nulla: la generosa valvola di sicurezza, e la lancia montalatte.
 Qui sotto possiamo vedere il tubo di pescaggio dell'acqua, la quale, sospinta fino al filtro dalla pressione del vapore, veniva compressa, attraverso il macinato, da un pistone, grazie all'azione delle leve.
 Ne avete una in soffitta e vorreste farmi felice?
Mi rendo disponibile a prenderla in affido!






domenica 29 gennaio 2012

Alessi (3)


Continuo la carrellata di foto del museo Alessi.
Provini in legno, macchine mai prodotte, e persino una macchina per difesa personale dotata di tirapugni!
Ed accanto ad una comunissima Pavoni... cosa vedo...
Tum..Tum....Tum.......... il battito cardiaco rallenta.
UN'ESPRESSINA ELETTRICA!!!!
Ma quante ce ne saranno al mondo?
Perfetta, splendida, quasi.. superba!
Sfortunatamente priva di portafiltro, ma poco importa.
Vista da dietro risulta ancora più affascinante, con quelli snodi.. deliziosi.
Caro Babbo Natale, se proprio non saprai cosa regalarmi...
mi accontenterò di questa (magari completa di istruzioni e scatola).

sabato 11 dicembre 2010

Faemina : piccolo restauro

Alla fine anche la Faemina, delizioso capitello cromato degli anni '50, è entrata a far parte del mio piccolo museo.

Più avanti ne parlerò in maniera dettagliata, ma oggi vi voglio illustrare un semplice ma significativo restauro.

Le Faemine hanno uno scudetto di ottone che in origine era verniciato di un'opinabile color marrone.
Le parti in rilievo, come il bordo esterno e le lettere, potevano così risaltare al meglio.
Dopo qualche migliaio di caffè e continui sbalzi termici la vernice inevitabilmente si secca, si crepa e si stacca.

Questo può essere sicuramente un buon sistema per valutarne il chilometraggio... meno caffè fatti... più vernice.

Questa macchina è stata usata tanto, quindi... pochissima vernice!

Dipingere la base di un bassorilievo in realtà non è così difficile.
Bastano un pò di stuzzicadenti (alcuni di essi sapientemente sagomati) e qualche straccio.
Si intinge lo stuzzicadenti nella vernice (Humbrol per modellismo), e si accompagna una piccola goccia negli spazi liberi, con tanta, infinita pazienza , quasi come un monaco zen (i miei pochi capelli mi aiutano parecchio in questo..).
Ovviamente la vernice non andrà sempre dove vogliamo, quindi con lo straccio cercate di ripulire rapidamente l'eccesso.
Goccia dopo goccia in circa 2 ore, senza fretta...

Al termine del lavoro vi consiglio di attendere almeno 24 ore prima di effettuare le rifiniture, e 96 prima di accendere la macchina.
Se invece preferite l'effetto "vintage" con la vernice raggrinzita, dopo un paio di giorni potete iniziare a scaldarla e raffreddarla in più cicli consecutivi.

Io ho preferito la seconda opzione in quanto questa Faemina è veramente"vissuta", ed una verniciatura perfettina proprio non ci stava.
Le foto del lavoro ultimato le vedrete assieme alla macchina completa.
Nell'attesa, bevetevi un buon caffè; io farò altrettanto utilizzando proprio questa  meraviglia!


Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...