1915-1918
Tre anni difficili, terribili, una guerra assurda, combattuta ancor più assurdamente.
Potrei scriverne per ore, citando le decine di libri che ho letto sull'argomento.
E descrivendo ciò che ho visto con i miei occhi lungo tutto il fronte di guerra, da Duino alla Marmolada...
Ma sarei troppo polemico, e forse anche un pò noioso.
Questo è un blog sulle caffettiere, quindi parliamo di questo.
Come potrete notare nella cartolina d'epoca qui sopra si intravede una Aquilas di Ferrara.
Le sue forme sono inequivocabili.
"Il Tenente si sta preparando un caffettino, nel calduccio del suo ricovero (notate la stufa in basso a destra) tra un assalto suicida comandato, ed una fucilazione dei propri uomini ad opera dei Carabinieri Reali..."
Da un catalogo del 1923 gentilmente inviatomi dal dott. Cavallaroni, possiamo notare che la caffettiera qui sotto fotografata è un mix tra il modello nuovo e quello vecchio.
Ma quella della foto d'epoca ha sicuramente il supporto del modello nuovo (notate l'inclinazione delle esili gambine..)
Queste macchine stanno diventando sempre più difficili da trovare,quindi non spaventatevi se ve ne capita una in queste condizioni.
Forse è proprio una reduce del fronte, ha visto gli orrori del Carso...
Si merita quindi di essere "curata a dovere".
Forse è proprio una reduce del fronte, ha visto gli orrori del Carso...
Si merita quindi di essere "curata a dovere".
Questo supporto (o castello che dir si voglia) ha una simpatica particolarità:
come per la maggior parte di queste macchine delicate e fragilissime, gli steli si erano dissaldati dalla base, creando delle voragini al posto dei fori di passaggio.
Per questo motivo erano stati fatti dei nuovi fori, nuove saldature, ed i buchi erano stati "rattoppati" con delle borchie d'ottone.
Semplice, geniale, da copiare assolutamente in caso di necessità.
Come si affronta un restauro "storicamente corretto"?
Paglietta 000
Carta vetrata 400
Pasta abrasiva
Grasso di vasellina
Gomma nera da 1mm
Sapone per piatti
Quanto prima pubblicherò i risultati del mio lavoro...
10 ore di gran fatica, ma la soddisfazione...
è stata veramente esaltante!
E' sempre più difficile trovare aggettivi per significare quanto siano intuitivi, profondi e intelligenti i tuoi blog. Questo mi ha emozionato in modo particolare perchè sei riuscito a dar vita e significato ad un oggetto di uso elementare, dimostrando il suo contributo e la sua importanza in una realtà di vita di grande precarietà. Sei riuscito a rappresentare quale dovrebbe essere la ragione principale del collezonismo. Grazie
RispondiEliminaAlberto
Come sempre riesci a mettermi in imbarazzo!
RispondiEliminail senso del collezionismo è quello di condividere le emozioni che proviamo con persone eccezionali come te.