Tra le più belle ed eleganti macchine atte alla produzione casalinga del caffè,
il bollitore di Potsdam , detto anche uovo russo (per la similitudine con le ben più famose
Uova di Fabergè ) venne prodotto principalmente in Francia ed in Germania a partire dal
1850 circa fino a primi decenni del '900.
Il principio di funzionamento anticipava di parecchi anni la napoletana ;
l'acqua veniva riscaldata attraverso un fornello a spirito, e raggiunta l'ebollizione, si ruotava la caffettiera sfruttandone così la pressione idrostatica.
Poco tempo fa, attraverso il noto sito d'aste, ho avuto la fortuna di acquistare in quel di Marsiglia questo raro esemplare.
Ho cercato tanto per trovare una qualche notizia del produttore parigino, ma come spesso accade, senza alcun risultato.
Il piedistallo è certamente il pezzo forte dell'assieme, composto da 3 cicogne rifinite a mano che con le loro esili (in apparenza) ali sostengono il bollitore in posizione perfettamente orizzontale.
Qui sopra si può apprezzare la rifinitura della base a doppia zigrinatura. Il marchio era depositato e l'incisione ce lo ricorda.
Il fornello a spirito ha purtroppo perso una parte della nickelatura; da notare la squisita fattura del manico.
La macchina riporta inciso il marchio ed il numero di tazze ottenibili.
L'apertura è a dir poco geniale: il manico va svitato e poi la parte superiore va ruotata leggermente. Ciò evidenzia una vite sezionata in senso longitudinale.
Chi si intende almeno un pò di meccanica, capirà l'emozione di questo particolare...
Il beccuccio è provvisto di una pattella incernierata, antesignana del famoso "coppettiello" o cono di carta della cuccuma napoletana, utile a non disperdere l'aroma e a "frenare" la discesa del caffè.
Uno sfiato permette all'acqua di defluire verso il basso una volta ruotato l'uovo, ed inoltre funge da blocco "meccanico" per mantenere il filtro in sede.
Le condizioni interne sono a dir poco splendide: il filtro in questi modelli era (per quanto ne so io) sempre costruito in latta : se non asciugato alla perfezione, dopo l'uso, si arrugginiva rapidamente con corrosioni devastanti.
Il filtro ed il controfltro sono uniti da una vite qualitativamente perfetta, in ottone.
Tanti anni di ricerca mi hanno premiato: queste macchine non sono rare, ma trovarne una così bella è stato proprio un colpo... da maestro!
il bollitore di Potsdam , detto anche uovo russo (per la similitudine con le ben più famose
Uova di Fabergè ) venne prodotto principalmente in Francia ed in Germania a partire dal
1850 circa fino a primi decenni del '900.
Il principio di funzionamento anticipava di parecchi anni la napoletana ;
l'acqua veniva riscaldata attraverso un fornello a spirito, e raggiunta l'ebollizione, si ruotava la caffettiera sfruttandone così la pressione idrostatica.
Poco tempo fa, attraverso il noto sito d'aste, ho avuto la fortuna di acquistare in quel di Marsiglia questo raro esemplare.
Ho cercato tanto per trovare una qualche notizia del produttore parigino, ma come spesso accade, senza alcun risultato.
Il piedistallo è certamente il pezzo forte dell'assieme, composto da 3 cicogne rifinite a mano che con le loro esili (in apparenza) ali sostengono il bollitore in posizione perfettamente orizzontale.
Qui sopra si può apprezzare la rifinitura della base a doppia zigrinatura. Il marchio era depositato e l'incisione ce lo ricorda.
Il fornello a spirito ha purtroppo perso una parte della nickelatura; da notare la squisita fattura del manico.
La macchina riporta inciso il marchio ed il numero di tazze ottenibili.
L'apertura è a dir poco geniale: il manico va svitato e poi la parte superiore va ruotata leggermente. Ciò evidenzia una vite sezionata in senso longitudinale.
Chi si intende almeno un pò di meccanica, capirà l'emozione di questo particolare...
Il beccuccio è provvisto di una pattella incernierata, antesignana del famoso "coppettiello" o cono di carta della cuccuma napoletana, utile a non disperdere l'aroma e a "frenare" la discesa del caffè.
Uno sfiato permette all'acqua di defluire verso il basso una volta ruotato l'uovo, ed inoltre funge da blocco "meccanico" per mantenere il filtro in sede.
Le condizioni interne sono a dir poco splendide: il filtro in questi modelli era (per quanto ne so io) sempre costruito in latta : se non asciugato alla perfezione, dopo l'uso, si arrugginiva rapidamente con corrosioni devastanti.
Il filtro ed il controfltro sono uniti da una vite qualitativamente perfetta, in ottone.
Tanti anni di ricerca mi hanno premiato: queste macchine non sono rare, ma trovarne una così bella è stato proprio un colpo... da maestro!
sono venuto in possesso di una neowatt mod 022 che mi dici?
RispondiEliminabella, l'ovetto se non sbaglio.
RispondiEliminadevi firmarti però ...