L’anno scorso mi ero già occupato della sorella maggiore in questo post.
E ieri, dalla provincia di Siena, mi è arrivata questa simpatica versione ridotta.
L’esterno presentava di primo acchito due evidenti deformazioni sul coperchio; inoltre la decalcomania era staccata in più punti e c’erano dei graffi più o meno evidenti su tutto il corpo.
Non appena aperta però… nuova intonsa! Nessuna traccia di calcare, filtro perfetto,
e guarnizione (ovviamente) secca e crepata.
Dopo 1 ora di pulitura gentile, ecco il risultato: riportata a nuovo con lucidatura a specchio.
Chissà da dove proviene in origine. Non sono riuscito a scoprirlo nemmeno negli anfratti della rete.
Certo è che la Lupa appartiene alla simbologia romano-fascista; non credo che nell’immediato dopoguerra qualcuno potesse mantenere un simile marchio.
Le coste esterne al cilindro principale la fanno assomigliare ad una colonna antica.
Lo screen superiore è profondamente solcato da una croce, altra simbologia presente anche
nelle caffettiere “La Signora”.
Tecnicamente si può notare il tappo svitabile, presente anche nel modello a due tazze da me
recensito in questo post.
La sua funzione rimane per me un vero mistero; forse potrebbe servire per effettuare una pulizia accurata del camino, ma comunque nella pratica quotidiana non ha senso.
Nessun commento:
Posta un commento