Buio.
Lamenti
dei miei compagni ammassati e fatti a pezzi.
L’aria
è irrespirabile, satura di gas e del nostro odore 
dolciastro,
nauseabondo. 
Come
sono finito qui?
Ricordo
che ero giovane ma già maturo; 
vennero degli
 uomini che mi
strapparono alla mia famiglia, mi denudarono,
e mi lavarono per giorni e
giorni.
Poi
mi fecero asciugare assieme ad altri fratelli, 
e quindi chiusi 
in sacchi
ci inviarono per nave al di là del Grande Mare.
Un mondo per noi sconosciuto. 
Ricordo di aver provato per la prima volta il terrore 
dell'ignoto.
Ci
lasciarono per mesi a soffrire chiusi in silenziosi magazzini
 e
qualcuno di noi si ammalò.
Molti
furono scartati, e i più forti e sani, come me vennero 
scelti per
una prova difficile: 
la
prova del fuoco.
Pareti
roventi ustionarono il nostro corpo, rendendoci gonfi,
 abbronzati e
leggeri: le urla e il
rumore di ossa spezzate
 
 furono davvero strazianti:
Crack! Crack! Crack!
Basta, vi prego!
Dopodichè
ci mescolarono ad altri simili a noi, ma provenienti
 da ogni parte
del mondo.
E
fummo triturati, macinati, e chiusi in questa stanza buia.
Ora
attendiamo solo la nostra fine.
Ecco!
Si apre la porta sul soffitto e scende un oggetto 
metallico che
ci raccoglie.
Veniamo
depositati in un cestino forato, e la luce scompare di
 nuovo.
Caldo.
 Afa. Urla di paura..
Calma!
Abbiamo
vissuto con dignità e moriremo tutti assieme 
allo stesso modo!
Sento
un rumore. Sembra una cascata, ma sale invece di 
scendere…
 Affogo!
E’
acqua bollente, e trascina la mia essenza definitivamente 
con sé.
Vedo
il tunnel conico, vedo la Luce
e
mi sento infinitamente bene,
liquido,
e connesso, unito, miscelato ai miei fratelli,
 per sempre.
Ora
comprendiamo ogni cosa, ora tutto ci è chiaro,
sarà così
 fortunato da riceverla.
E
il naufragar ci è dolce tra queste tue labbra.

 
 
 
 
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