sabato 15 agosto 2015

Breve racconto






Buio.


Lamenti dei miei compagni ammassati e fatti a pezzi.

L’aria è irrespirabile, satura di gas e del nostro odore 
dolciastro, nauseabondo.


Come sono finito qui?


Ricordo che ero giovane ma già maturo; 
vennero degli
 uomini che mi strapparono alla mia famiglia, mi denudarono,
e mi lavarono per giorni e giorni.

Poi mi fecero asciugare assieme ad altri fratelli, 
e quindi chiusi 
in sacchi ci inviarono per nave al di là del Grande Mare.
Un mondo per noi sconosciuto. 
Ricordo di aver provato per la prima volta il terrore 
dell'ignoto.

Ci lasciarono per mesi a soffrire chiusi in silenziosi magazzini
 e qualcuno di noi si ammalò.

Molti furono scartati, e i più forti e sani, come me vennero 
scelti per una prova difficile:
la prova del fuoco.

Pareti roventi ustionarono il nostro corpo, rendendoci gonfi,
 abbronzati e leggeri: le urla e il rumore di ossa spezzate
  furono davvero strazianti:
Crack! Crack! Crack!
Basta, vi prego!

Dopodichè ci mescolarono ad altri simili a noi, ma provenienti
 da ogni parte del mondo.

E fummo triturati, macinati, e chiusi in questa stanza buia.




Ora attendiamo solo la nostra fine.

Ecco! Si apre la porta sul soffitto e scende un oggetto 
metallico che ci raccoglie.
Veniamo depositati in un cestino forato, e la luce scompare di
 nuovo.

Caldo.
 Afa. Urla di paura..

Calma!
Abbiamo vissuto con dignità e moriremo tutti assieme 
allo stesso modo!

Sento un rumore. Sembra una cascata, ma sale invece di 
scendere…

 Affogo!

E’ acqua bollente, e trascina la mia essenza definitivamente 
con sé.

Vedo il tunnel conico, vedo la Luce
e mi sento infinitamente bene,
liquido, e connesso, unito, miscelato ai miei fratelli,
 per sempre.

Ora comprendiamo ogni cosa, ora tutto ci è chiaro,
e felici siamo di donare il nostro cuore e la nostra forza a chi 
sarà così
 fortunato da riceverla.





E il naufragar ci è dolce tra queste tue labbra.

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