martedì 17 giugno 2014

Falda

Talvolta accade che...
...ti imbatti in oggetti speciali, "diversi".
E scopri che assieme all'oggetto, il vero regalo è quello di poter conoscere il venditore,
che spesso è ancora più speciale del "pezzetto di metallo lavorato".
In questa occasione ringrazio di aver avuto la fortuna e l'onore di conoscere Claudia Fanucci.
La Falda è una piccola macchina da caffè elettrica, da due tazze.
Datarla sarebbe semplicissimo se solo potessi accedere ad una banca dati online italiana dell'ufficio brevetti.
Ma non si può.
Quindi la sparo così a caso (ma non troppo): 1934!
Questo bell'archetto forato nasconde un segreto, oggetto certamente del brevetto.
Una pallina di regolazione abbassa in altezza la distanza dal fulcro di sinistra.
In questo modo si poteva regolare l'eventuale aumento di gioco della guarnizione, che all'epoca doveva essere certamente di scarsa qualità rispetto a quelle odierne.
La chiusura a leva permetteva di chiudere agevolmente la macchina anche a chi fosse stata dotata di esili manine.
160 volt: mi sà che non riuscirò a farci il caffè. Se qualcuno avesse un trasformatore da regalare... mi avvisi!
Falda... il nome mi ricorda una parte dell'armatura medievale. 
E guardandola bene.. potrebbe questo il significato del nome.
Molto elegante anche il filtro, ottimamente sagomato e dotato di pratico pomellino di sollevamento.
Concludo aggiungendo che forse la Falda è "cugina" della Mafalda, sogno di ogni  collezionista:
oltre alle attinenze fonetiche il tubo in uscita è lo stesso (vedi il bellissimo libro Coffee Makers).

Nessun commento:

Posta un commento

Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...