Prima o poi arriverà...
La Napier, semplice ed ingegnosa macchina da caffè della metà del 19° secolo è da sempre uno dei miei obiettivi.
Un sogno...
...da impazzire.
Ma visto e considerato che non riesco a trovarla al di là della Manica (ah! perfida Albione!), ho ben pensato di costruirmela in casa.
In realtà ho voluto dare un tocco professionale con un paio di "vetri" da laboratorio, ma se volete ve la potete costruire con qualsiasi recipiente a chiusura ermetica, in grado di resistere al fuoco.
Il tappo l'ho forato per poterci infilare il tubo Rilsan, mantenuto in forma dalla serpentina di acciaio.
Qualche cavo di rame e dadi, aste filettate e rondelle, recuperate qualche anno fa in un immondezzaio privato, hanno fornito il sostegno strutturale.
Una tavoletta in mogano si è prestata a far di base, previa lucidatura a gommalacca e tampone.
Il filtro (non visibile) è quello di una moka da 2 tazze opportunamente sagomato.
Il bruciatore arriva da un mercatino dell'usato, pagato ben 50 centesimi..
Il procedimento è semplice:
l'acqua si riscalda e crea vapore,
il vapore spinge l'acqua a fluire dentro il tubo,
l'acqua si mescola con il caffè macinato (lentamente),
quando tutta l'acqua si è trasferita nel secondo recipiente si spegne il bruciatore,
dopo qualche istante la temperatura si abbassa, creando una depressione che risucchia l'infuso.
E' un'applicazione dell'equazione di stato dei gas perfetti:
semplificando... Pressione x Volume = Costante x Temperatura.
Il profumo è ottimo.
Il gusto delicato.
La soddisfazione poi... immensa.
(nota per i più coraggiosi: se anche voi volete costruirvi la vostra Napier personale... assicuratevi che il tappo sia efficiente... altrimenti un gayser brutale riempirà di vapore la casa, e non chiedetemi come faccio ad esserne così sicuro!)