sabato 15 agosto 2015

I due blogger

Non sono in molti a scrivere un blog sulle caffettiere.
Qui sotto possiamo ammirare i due più famosi al mondo mentre discutono animatamente.


Franco Sporco colpisce ancora

A Trieste in via Piccolomini potrete trovare una bella associazione enogastronomica.
Potrete iscrivervi.
Potrete mangiare e bere.
E potrete ammirare le caffettiere di Franco.

Doverosamente ringrazio Paola per le belle foto.















Breve racconto






Buio.


Lamenti dei miei compagni ammassati e fatti a pezzi.

L’aria è irrespirabile, satura di gas e del nostro odore 
dolciastro, nauseabondo.


Come sono finito qui?


Ricordo che ero giovane ma già maturo; 
vennero degli
 uomini che mi strapparono alla mia famiglia, mi denudarono,
e mi lavarono per giorni e giorni.

Poi mi fecero asciugare assieme ad altri fratelli, 
e quindi chiusi 
in sacchi ci inviarono per nave al di là del Grande Mare.
Un mondo per noi sconosciuto. 
Ricordo di aver provato per la prima volta il terrore 
dell'ignoto.

Ci lasciarono per mesi a soffrire chiusi in silenziosi magazzini
 e qualcuno di noi si ammalò.

Molti furono scartati, e i più forti e sani, come me vennero 
scelti per una prova difficile:
la prova del fuoco.

Pareti roventi ustionarono il nostro corpo, rendendoci gonfi,
 abbronzati e leggeri: le urla e il rumore di ossa spezzate
  furono davvero strazianti:
Crack! Crack! Crack!
Basta, vi prego!

Dopodichè ci mescolarono ad altri simili a noi, ma provenienti
 da ogni parte del mondo.

E fummo triturati, macinati, e chiusi in questa stanza buia.




Ora attendiamo solo la nostra fine.

Ecco! Si apre la porta sul soffitto e scende un oggetto 
metallico che ci raccoglie.
Veniamo depositati in un cestino forato, e la luce scompare di
 nuovo.

Caldo.
 Afa. Urla di paura..

Calma!
Abbiamo vissuto con dignità e moriremo tutti assieme 
allo stesso modo!

Sento un rumore. Sembra una cascata, ma sale invece di 
scendere…

 Affogo!

E’ acqua bollente, e trascina la mia essenza definitivamente 
con sé.

Vedo il tunnel conico, vedo la Luce
e mi sento infinitamente bene,
liquido, e connesso, unito, miscelato ai miei fratelli,
 per sempre.

Ora comprendiamo ogni cosa, ora tutto ci è chiaro,
e felici siamo di donare il nostro cuore e la nostra forza a chi 
sarà così
 fortunato da riceverla.





E il naufragar ci è dolce tra queste tue labbra.

lunedì 3 agosto 2015

La tecnica "barbara" dell'acqua fredda

"Se il caffè non sale, ovvero non esce, basta mettere la moka sotto l'acqua fredda e... uscirà"
Quante volte ho sentito dire questo assioma.
E sinceramente  ero molto dubbioso a riguardo: com'era possibile che un raffreddamento esterno della caldaia permettesse al caffè di uscire?
Era contro ogni logica.
Il calore permette all'acqua di formare il vapore, che poi la spinge attraverso il caffè macinato...
Non l'acqua fredda!
Poi un giorno l'ho visto dal vero.
Non era una bufala.
Non era una leggenda urbana.

Ho iniziato a ragionare. Tecnicamente.
Se il vapore non riusciva a spingere l'acqua attraverso il filtro il motivo poteva essere uno soltanto: la guarnizione non era più sufficientemente elastica e parte del vapore se ne usciva attraverso la filettatura (che permette alla caldaia di avvitarsi alla cuccuma superiore).

Sostituita la guarnizione il caffè ricominciava a fuoriuscire "naturalmente" dal camino senza più dover raffeddare la caldaia.
Quindi la colpa era comunque della guarnizione.
Ed ora, dopo mesi e mesi di studio (sto ovviamente scherzando) sono in grado di svelare al mondo questo mistero!
 Riempiamo la nostra moka di acqua (sempre sotto alla valvola di sicurezza!)
 Dopo avere posto la moka sul fuoco, l'acqua in essa contenuta inizia a vaporizzare sempre più intensamente (la zona grigia) fino al punto di aumento esponenziale della pressione che avviene dopo circa  250 secondi
 A questo punto la pressione interna, che dovrebbe salire da 1 a 1,9 bar nei successivi 70 secondi, inizia a far fuoriuscire il vapore dalla filettatura (sempre per colpa della guarnizione secca o della montagnetta di caffè (per chi insiste a riempire il filtro a dismisura), che, una volta avvitate le due parti, si spalma delicatamente sulla guanizione impedendo una coretta tenuta tra gomma e metallo.
 A questo punto immergiamo la moka (o la poniamo sotto un getto d'acqua) e il vapore condensa rapidamente passando dallo stato gassoso a quello liquido.
Come ben sapete un solo litro d'acqua quando vaporizza occupa uno spazio decisamente grande: 1244 litri!
Per questo motivo in questo caso otteniamo le stesse modalità dei sistemi Vacuum e quindi la condensazione crea al di sopra del pelo d'acqua un vuoto che risucchia rapidamente l'aria esterna all'interno della moka, sempre attraverso le vie di fuga della guarnizione.
 L'aria spinge con forza l'acqua che inizia a salire lungo il filtro...
Ed ecco il "miracolo".
Un metodo barbaro.
Un caffè terribile.
Che molti continuano a bere da anni inconsapevolmente.

Ora non avrete più scuse.
Cambiate la guarnizione!
E smettetela di fare le montagne di caffè.

La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...