sabato 20 aprile 2019

Anonima? Prototipo? Balzano?



Vista e presa immediatamente.
Un azzardo: il venditore non era riuscito ad aprirla, quindi sarebbe potuta essere davvero un "pezzo di metallo".
Ma mi sono detto: la aprirò io. 
E così è stato.
Questo è il fondo, la parte a contatto con la fonte di calore.
Tutta la caffettiera è stata ricavata dal pieno con il tornio.
Non posso immaginare il costo di produzione di un oggetto simile costruito ora ai giorni nostri.
 Questo è l'altro lato della base. La lucidatura a specchio l'ho terminata oggi.
Una delle tante particolarità di questa caffettiera: un cilindro che funge da pressino (o tamper) per il caffè macinato.
Sul fondo vediamo uno dei due alloggiamenti per le viti di fissaggio al corpo superiore.
Da questo lato si osserva meglio.
Una volta fissato al corpo superiore ci è chiaro lo scopo del foro centrale: ospitare un misterioso camino.
A richiudere il tutto, un filtro, bloccato da un anello elastico.
La parete esterna del bicchiere non tocca la parete interna del corpo superiore.
Un altro oggetto "misterioso" è questo bicchiere, forato in due zone opposte. Da un lato sei fori, dall'altro un foro singolo ma di diametro maggiore.
All'interno del bicchiere notiamo un rivestimento, una sorta di vernice.
Probabilmente la sua funzione era quella di impedire l'accumulo di calcare.
Il bicchiere va inserito all'interno della base.
La sua funzione è quella di abbassare la temperatura di estrazione.
Questo è il filtro vero e proprio, anch'esso ricavato al tornio.
Notate l'altezza del cestello portacaffè e la costa posta a circa metà del mantello.
La parte filtrante è collegata ad una molla e si può comprimere.
Il filtro inserito nella base si appoggia alla guarnizione con la costa.
L'altezza nel complesso è unica nel panorama delle caffettiere "moka".
La parte superiore è dotata di reggitazze e di tre uscite.
Chissà perchè tre?
Il caffè risale dal tubo centrale..
..mentre le due guide contrapposte fungono da bloccaggio del coperchio.
In questa sorta di camera poi il caffè si distribuisce tra le tre uscite.
Al di sotto del dado trova posto una vite ...
...che regola in altezza un tappo in teflon spinto da una molla.
Le due viti regolabili in altezza si innestano nelle giude viste sopra.
Una volta avvitato la parte superiore a quella inferiore la caffettiera è completa.
Pronta all'uso.
Affascinante.
Vista di lato è ancora più bella!
Il manico in legno ben si sposa con la linea futuristica dell'oggetto.
Ma ogni singolo particolare ci racconta di una cura maniacale dei dettagli.
In realtà le tre uscite hanno questa conformazione per puro senso estetico. Non credo ci sia una qualche funzione pratica.

Questa caffettiera mi ha davvero stupito.
E messo in imbarazzo.
Ci ho messo qualche giorno prima di iniziare a comprenderla, anche se tuttora mi rimangono molti dubbi.
Il funzionamento è ad alta pressione, molto simile alla Brikka.
La pressatura del caffè avviene mentre si avvitano i due corpi.
Il bicchiere interno abbassa la temperatura.

Avrebbe avuto le carte in regola per diventare un oggetto di culto?
Forse si, ma sinceramente non ne ho viste altre in giro e potrebbe essere davvero un prototipo.

Ed ha parecchi problemi di funzionamento, sicuramente da affinare.

Il venditore mi ha confessato che la caffettiera arriva dalla fabbrica della Balzano. 
Chissà se è vero?
Chissà qual'è la storia di questo oggetto?
Spero che qualcuno di Verres legga questo post e mi chiami un giorno per raccontarmela.

La Metallurgica Balzano di Verres (Aosta) oggi si presenta così:



Che peccato!!

venerdì 12 aprile 2019

Dubbi amletici riguardo la caffettiera Bialetti (2)


Tempo fa ho scritto questo post:
nel quale mi chiedevo se Alfonso Bialetti avesse inventato
l'accoppiamento a vite tra caldaia e bricco superiore
  "Ad oggi non ho alcuna prova che sia stata un'idea originale, esistono molte caffettiere in alluminio stampato, presumibilmente anni '30, che adottano tale soluzione. "

Poi grazie ad un'amica ecco arrivare la risposta:
NO


Il 17.09.1932 Giovanni Vecchio brevettò la caffettiera Sovrana.
Provvista di accoppiamento a vite, come la caffettiera di Bialetti.
Un anno prima della presunta data di creazione della stessa.

 
 Piano piano la verità storica affiora...
 

La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...