lunedì 31 gennaio 2011

fuoriserie

Spesso i "miracoli" accadono.
Quello che tutti pensavano fosse solo una leggenda, è
invece realtà.
La Stella a 4 uscite bitubica.
Voglio i commenti degli esperti ora!
Fuori i cataloghi!

venerdì 28 gennaio 2011

Tiempo suficiente, me falla cada vez!


Tempo.
Impegni.
Necessità.

Le giornate si accorciano, non troviamo più il "tempo sufficiente" per i nostri svaghi.
E la vita vola, svanisce in un soffio leggero.
Cosa ho fatto ieri??
E' tutto così confuso e vorticoso...

Riprendiamoci la nostra vita!

Un bicchiere di Malvasia a Malchina seduti all'aperto, inalando i profumi del Carso invernale, è già un buon inizio...
Una pulizia amorevole dell'ultimo gioiello sforna-caffè per continuare...
E per finire un pò di musica.

Gli impegni possono aspettare.
La felicità no.

martedì 25 gennaio 2011

Presto! 2 caffè!

Pari dignità.

Dopo un'abbuffata di macchine eccezionali torniamo con i piedi per terra con una "macchinetta" più povera ma pur sempre "speciale".

Non c'è molto da dire sulle Presto;
semplici macchine a pressione di vapore che riversavano il nero nettare direttamente in 2 (o 1 o 4) tazzine.

Ma questa macchina è nuova.
E rossa.
E rara.

Un regalo di nozze poco gradito?
Un'acquisto fatto in previsione di un'unione di coppia poi non concretizzata?
Perchè è arrivata intonsa su un banchetto del mercatino di Gorizia?

Ma ovvio!
Era destinata a me.

Amici appassionati:
non disprezzate queste umili macchinette, anche loro, nel loro piccolo, sanno regalare gioia, emozioni, ed ovviamente.... 
...un buon caffè!

venerdì 21 gennaio 2011

Ruby ... netto


No.
Non esce caffè.



Lo so.
Siete rimasti senza parole.



E chi sono io per poter aggiungere dell'altro?

 


mercoledì 19 gennaio 2011

Caffettiera Express S.I.M.E.R.A.C.

per un sottofondo consono:


Una Regina si è degnata di farmi visita.
E per ricambiare la cortesia le ho prestato cure, attenzioni e coccole.

Il proprietario, celeberrimo collezionista di macchine ferraresi, l'ha cercata per quarant'anni, pur non conoscendone l'esistenza.

Com'è possibile?

Certi oggetti ci appartengono da sempre, anche se fisicamente non li possediamo.
Connessioni cosmiche?
Si, mi piace pensarlo: per questo affermo che questa macchina è da sempre di proprietà di Alberto.


La solita "padella" Simerac?
Assolutamente no.
Questa è la madre delle "padelle".

Spero che le foto riescano a suscitare parte delle fortissime emozioni che questo oggetto ha saputo regalarmi.
Potrei perdermi in banali descrizioni tecniche, ma questa macchina va amata incondizionatamente.

Per questo motivo ho voluto abbinarle il Requiem di Mozart: unita nella perfezione.

"Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum, coget omnes ante thronum. Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura. Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur. Judex ergo cum sedebit, quidquid latet apparebit, nil inultum remanebit."

Ogni più piccolo particolare rifinito a mano.

Il progressivo n° 14  la colloca tra le prime mai prodotte; 
la più antica nel "fatato" mondo dei collezionisti.

Il piedino ha un fascino speciale; le successive Simerac migliorarono in qualità ma per me questo è ineguagliabile.

Qui sotto la caldaia scollegata dalla base scaldante ci mostra in dettaglio il sistema di aggancio dei portafiltro.
L'idea venne abbandonata per necessità: i supporti erano saldati e successivamente cromati, ma si staccavano troppo facilmente. 
Si optò per l'aggancio interno, ben visibile in questo esempio.
Negli anni a seguire altre ditte sfruttarono lo stesso principio, però con fori passanti e viti o chiodi a ribattere.

Per chi volesse cimentarsi nel restauro conservativo di macchine simili, consiglio di non toccare in alcun modo i dischetti riportanti il marchio.
Sono delicatissimi e basta un sapone un pò aggressivo per cancellarli per sempre.

Poi per la lucidatura di questo tipo di cromatura... non rivelo di sicuro i miei segreti!
Vi dico solo che utilizzo 4 prodotti diversi, applicati in fasi successive, per donare il giusto splendore senza eccedere.

Concludo con un particolare che mi ha permesso di fare un vero viaggio a ritroso nel tempo:
un difetto di fusione sulla staffa conformata a sperone di cavallo.

Difetti...

Unicità...

Perfezione... nell'imperfezione.

Anni '20, post bellici, nei quali le masse iniziarono a credere nella propria dignità.
 Anni di conflitti, ma anche di tanta speranza in un futuro migliore.

Gli anni della Caffettiera Express S.I.M.E.R.A.C.

Sopravvivere durante i periodi di crisi: gli insegnamenti del passato

 Alan Ford.

La crudezza di questa frase, surreale nel 1969, ma perfettamente logica in questi ultimi anni, mi porta a riflettere su quanto è cambiato il mondo.

Tratta dal primo numero pubblicato, la tavola 1-12 ci mostra una moka pronta all'uso.
Chi, come me, ricorda con nostalgia questi splendidi fumetti, potrà immaginare che intruglio immondo sarà  destinato ad entrare nel portafiltro.
Fondi esausti ripassati 3 volte?
pop corn bruciacchiati?
scarafaggi macinati?
Bacche raccolte a caso?

Ora sorridiamo all'idea delle ristrettezze economiche di queste "spie" improvvisate.
Purtroppo tra poco dovremo imparare i loro trucchi per poter sopravvivere
in questa situazione dove un'economia "malata" ha rovinato
ciò che rappresenta nel nostro immaginario il "lavoro".

Il lavoro è uno dei punti fermi della felicità, quella vera.

Chi non ha un lavoro... è infelice.
Chi ha un lavoro e non è contento di quello che fa ...è infelice.
Chi ha un lavoro, è contento di quello che fa, ma viene pagato poco e trattato peggio... è infelice.

I nostri genitori lo sanno a cosa stiamo andando incontro.
Noi della generazione di mezzo lo possiamo solo immaginare.
I giovani...
I giovani si ritroveranno a capire (loro malgrado) quale sarà il valore reale del nuovo I-phone senza il quale "proprio non possono vivere".

Quindi...

Leggete Alan Ford!
(e tenete duro!!!)

giovedì 13 gennaio 2011

Il canto del cigno: Caffettiera Aquilas ad alcool mod. 7110 (1953)


Perfida Albione!
Nascondi meraviglie che con tanta fatica riesco ancora a svelare.
Vista, piaciuta e presa. 
Non per me; non si possono possedere TUTTE le macchine.
Il prezzo non è stato sicuramente un problema...
...quando poi la macchina è nuova, in "mint condition"....
si paga senza discutere!

Ma cosa c'entra il cigno?

Wikipedia ci aiuta a capire:
Canto del cigno è un modo per indicare l'ultima espressione degna di nota di una carriera o di una vita professionale o artistica in declino. Per estensione si usa anche per indicare in genere l'ultimo segno di vitalità.

Infatti qui potete ammirare una delle ultime Aquilas prodotte dalla "Fratelli Santini" di Ferrara.
Dai fasti di una delle più importanti ditte produttrici dei primi anni del '900 si arrivò ad un lento ma inesorabile declino nel dopoguerra.
Le Aquilas degli anni '50 erano un prodotto "vecchio, antico"; c'era il Rock'n Roll , il caffè doveva essere "rapido" e moderno.

Questa macchina non ha avuto bisogno delle mie solite cure.
Qualche passata di panno in microfibra, e poi un paio di foto.

Possiamo notare perfino il foglio di cartone che andava a coprire la guarnizione per impedirne l'eventuale incollaggio alla caldaia.

Splendidi particolari... desueti.
Ma tecnicamente perfetti.

Il numero di tazze in evidenza, aiutava a non confondersi con le quantità.
4 tazzine oppure 2 tazze più "consistenti".

E per terminare in bellezza, il foglio delle istruzioni.

Ecco affiancate le due cugine ; alla destra una Stella della mia collezione, alla sinistra l'ennesima macchina di G.G. (il misteriosissimo G.G. !).

mercoledì 12 gennaio 2011

Per chi ha già tutto....


 ... ma vuole di più. 
Per chi ha le corse automobilistiche nel sangue...
...e ama prendersi un caffè con stile.
Ecco un gadget irrinunciabile: la caffettiera-elmetto!

Andate a vedervi il video.
FAN-TAS-TI-CA!


Qui sopra possiamo ammirarne le forme.
Carina l'idea di pubblicizzarla con due testimonial appassionate di motori.
(Lo si intuisce dall'abbigliamento ignifugo ovviamente)

Penso che queste due signorine sarebbero in grado di vendere perfino la sabbia ad un Tuareg nel deserto, con quel sorriso!


 Se poi volete proprio esagerare... non perdetevi questa bella tazza a tema!

Santo cielo.

martedì 4 gennaio 2011

Il libro pratico della Donna


Nel 1976 la Rizzoli pubblicò un manuale in che fu venduto in allegato al n° 48 del 23 novembre di Annabella.

Oggi pomeriggio, mentre tutta la mia famiglia era in preda ad una sorta di delirio del "butta via tutto", mi è capitato tra le mani questo simpatico libricino, destinato alla donna emancipata, indipendente e molto anni '70.
Una sorta di Monica Vitti recitante in uno dei suoi tanti film: bellissima moglie, capace (grazie a questo testo) di cambiare una lampadina, preparare una ricetta speciale, imparare nuovi giuochi di carte, ed inserirsi correttamente un diaframma.

Nel guazzabuglio d'informazioni ecco comparire un'immagine a me ben familiare: una caffettiera anni 50 - 60 priva del mantello esterno.

Mia moglie si è innervosita poichè la mia attenzione non era più rivolta alle pulizie "radicali" in atto.

Mi scuso con lei, ma non ho potuto cestinare questa chicca, anzi, la voglio condividere con chi l'apprezzerà.

W le caffettiere!
W il fai da te!
W le Donne!
 


domenica 2 gennaio 2011

ihr Name war Rio

Certo.... il suo nome era Rio.




Deliziosa ed unica nel suo genere, la Rio fu costruita in Austria durante il periodo dell'Anschluss dal 1938 al 1945, ma più logicamente dal 12 marzo del 1938 al 1° settembre 1939, periodo intercorso tra l'annessione e lo scoppio della 2° guerra mondiale.

Le sigle misteriose che appaiono sull'anello di bloccaggio quali DRGM (Deutsches Reich Geschmacksmuster ) e Ges.Gesch. (gesetzlich geschützt) si riferiscono al marchio registrato ed al copyright del design progettuale.



Che macchina buffa, con il corpo in alluminio così panciuto da ricordarmi un mastro birraio austriaco!

La base è in ghisa e garantiva un solido appoggio su ogni tipo di stufa o fornello.

Le viti di bloccaggio spingono su tre lati, ma.. attenzione! Non avvitatele troppo o rischiate di bucare la caldaia!

Tecnicamente è una classicissima macchina a pressione di vapore, una moka per capirci meglio, ma con uno stile mai più riprodotto.
Per questo motivo mi piace molto, proprio per quel tocco di "Austria felix"che fortunatamente il nazismo non era stato ancora in grado di annichilire.

Un grazie di cuore al generoso G.G. di Bologna (ma chi sarà mai???)  che in un momento di follia ha ben pensato di farmene dono.


Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...