mercoledì 30 dicembre 2009

Manutenzione periodica dell'Elektra a leva

L'Elektra Microcasa a leva è una macchina formidabile, paragonabile ad un'automobile sportiva.
E come tutte le macchine, ha bisogno di una corretta manutenzione periodica.
Ma, rispetto alla Pavoni per esempio, le operazioni sono estremamente semplici ed alla portata di tutti.
Per cominciare rimuovete le 2 viti in inox che vanno a bloccare il gruppo leva-pistone.
Sfilate il gruppo tirandolo e ruotandolo un pò a destra , un pò a sinistra, fino ad estrarlo del tutto.
Dopo qualche mese di lavoro lo screen interno (o doccetta) si presenta sempre molto sporco.
Ciò è dovuto al flusso contrario che si instaura quando fate un caffè doppio, quindi con doppia pompata sulla leva, oppure se siete avezzi alla tecnica "Fellini" anche con il singolo espresso.
Per la rimozione dello screen vi potete costruire un'attrezzo su misura in legno.
Io uso un semplice mestolo da cucina, premendo delicatamente lungo tutta la circonferenza fino al distacco della guarnizione che normalmente si incolla al corpo.
La Guarnizione va sfilata dallo screen e pulita con un pò di sapone.
Lo screen va lavato con cura, se volete anche in lavastoviglie, ma a mano con una paglietta va bene lo stesso.
Il pistone si pulisce rapidamente con lo scottex ed un pò di sapone.
L'alloggiamento dello screen va pulito con attenzione utilizzando uno spazzolino dedicato ed ancora tanto scottex, spingendolo negli anfratti per rimuovere la parte "grassa" del caffè.
Ed ecco il grasso, indispensabile per ogni possessore dell'Elektra. Non ci sono alternative: o prendete questo, o dovrete sostituire le guarnizioni ogni anno.
Le mie hanno già tre anni..
Ingrassate con cura entrambe le guarnizioni, e l'interno del cilindro.
Posizionate lo screen provvisto di guarnizione nella sua sede e premete con forza verso l'alto.
Inserite il portafiltro ed innestatelo per bloccare saldamente lo screen.
L'ultima parte, con un pò di sadismo non la voglio documentare con foto...
Ma oggi mi sento buono e ve la descrivo comunque:
posizionate il pistone sull'imboccatura ed inseritelo; non entrerà, bloccato dalla guarnizione.
Premete con l'unghia lungo tutta la circonferenza della guarnizione e con calma "zen" fatela entrare nel cilindro.
Ripetete l'operazione per la guarnizione superiore.
Riavvitate le viti ed ingrassate gli snodi e la parte del pistone che fuoriesce premendo la leva verso il basso.

Tempo necessario con un pò di pratica: 5 minuti.

Consiglio di fare comunque un paio di caffè a perdere prima di riutilizzarla.
E... Buon caffè!

martedì 22 dicembre 2009

La Bacchi colpisce ancora!

Un piccolo video, pubblicato anche su youtube, nel quale potete vedere la macchina in azione.
Purtroppo il caffè non era il più adatto e nemmeno la macinatura appropriata, a causa di altri test dei quali tratterò in seguito.
Nonostante ciò , il risultato è stato comunque più che discreto.
In sottofondo si può ascoltare mia figlia in preda ad un attacco di risate inconsulte...
Birbante!


mercoledì 16 dicembre 2009

Tanti Auguri e Buone Feste !


Un cordiale saluto a tutti quanti, da me e dall'amico Ugo,
geniale autore dell'albero Atomic.. o.
Con i migliori auguri a tutti i collezionisti che il prossimo anno ci riservi altrettante soddisfazioni e ci premi nelle nostre accanite e minuziose ricerche.
Buon 2010 !!!!

giovedì 10 dicembre 2009

La Bacchi - Tutorial

Continuano a fioccare le richieste di informazioni su questa incredibile macchina, e visto che già parecchi amici l'hanno acquistata, mi trovo moralmente costretto a dare qualche piccolo consiglio personale, a tutti quelli che finora si sono fidati del mio "entusiasmo".
Piccoli consigli, e comunque aperti alle integrazioni "esterne".
  • L'acqua della base è indispensabile. Se non la mettete, la macchina si contorcerà emettendo lamenti aghiaccianti. Va versata fino a dove inizia il tratto verticale. Procuratevi un misurino se siete pigri.
  • Il corpo centrale va alloggiato sulla base tenendolo in questo modo. Non sarà elegante, ma eviterete che vi scivoli di mano con conseguenze nefaste per il portafogli o per un dito del piede.
  • Poi va riempito con cura fino all'orlo .


  • Se non l'avete già fatto, questo è il momento giusto per chiudere la valvola nera.
  • Il cappello con i due tubicini in uscita deve essere ben lavato dopo ogni caffè. Per essere certo che le canalizzazioni non si siano ostruite, soffio dentro entrambi i tubi durante il risciacquo.

  • Il caffè deve essere macinato sul momento per avere i risultati migliori. Riempite tutto il filtro creando una montagnetta, poi livellate senza pressare passando delicatamente il dito indice (con gli altri non si riesce....) ed eliminando l'eccesso.
  • Poi il filtro va posto nel portafiltro, e successivamente si innesta il cappello premendo delicatamente e ruotandolo un paio di volte per uniformare il caffè.

  • Il tutto va serrato fortemente con il manopolone superiore. Senza eccessi però, non serve esagerare.
  • Spesso mi regalo un doppio espresso, quindi utilizzo il buffo ma funzionale tappino, che va rimosso come mostrato qui sotto, spingendolo dal basso e non tirandolo dall'alto.


  • La fiamma deve essere forte, ma non deve debordare dal corpo.
  • La tazzina la appoggio sulla base dopo circa 2 minuti, altresì diventa troppo calda per i miei gusti.

  • Il momento cruciale è quello del temibile "fischiotto": ci sono delle avvisaglie prima, quindi tenetevi pronti.
  • Prima di aprire la valvola abbasso la fiamma del 50%, poi apro la valvola molto delicatamente (attenzione, se il fuoco era troppo forte, la valvola può essere molto calda (la prossima volta lo regolate meglio...)).
  • L'apertura della valvola incide di molto sui tempi di estrazione del caffè, quindi fate molte prove, ma meno l'aprite, più lento sarà il flusso. Da 1/8 a 1/4 di giro può andar bene.
  • Per il doppio espresso 18 - 20 secondi sono perfetti, fate attenzione al flusso, se iniziano ad uscire sbuffi intermittenti siete già nella fase di sovraestrazione.
  • Durante l'erogazione abbasso del tutto la fiamma, per poi spegnerla dopo aver chiuso la valvola.
  • La macchina può essere raffreddata sotto un getto d'acqua (non fatelo troppo spesso...), io di solito sciacquo subito il raccogligocce per evitare di dover pulire in seguito.
  • Dopo aver assaporato il caffè, trascorsi una decina di minuti, apro la valvola, svito il manopolone e lavo il tutto solo con acqua corrente.

  • Il caffè di stamattina era macinato leggermente più grosso del solito, e 100% arabica (quindi non chiedete più crema di così , non si può), ma lo stesso il risultato è stato soddisfacente.
  • E ricordate... la crema è coreografica, la crema è bella, la crema è invitante... ma non è l'unica parte che bevete. Sotto sotto ci deve stare un buon caffè.



martedì 8 dicembre 2009

Chiavi di ricerca (8)

Prendo spunto da un blog che non posso citare, (ma che rimane per me un punto di riferimento) per allietare i miei lettori con le frasi-parole chiave che le persone hanno utilizzato nei vari motori di ricerca per arrivare qui.
Alle migliori domande (o frasi sconfusionate) cercherò di dare le mie migliori (!) risposte.
Tanti mi hanno chiesto cosa fossero queste chiavi: questo è un esempio (cliccate qui sopra)
Il giorno 29 ottobre tutti quelli che sono approdati a questo blog, avevano digitato le parole elencate.


  • D: perchè la mokona non eroga il caffè
  • R: Si è offesa, forse. Oppure hai provato a collegare il cavo nell'apposita presa? Dai, bando agli scherzi... conosci le bianche scogliere di Dover ? La porti con una piccola carriola fino al ciglio e scopri se è in grado di volare oltre che a fare un buonissimo caffè.
  • D: caffettiere ugo
  • R: Il grandissimo Ugo! andate a cercare i suoi nuovi video su youtube!
  • D:macchine da caffe in prova
  • R: Posso testare le vostre macchine, miei cari imprenditori, basta che siano macchine ben costruite e di qualità.
  • D: porno anni 30
  • R: Come le caffettiere, era "ruspante" e senza troppi fronzoli.


mercoledì 2 dicembre 2009

le considerazioni di "Pavonix"

Ricevo e pubblico dal misterioso "Pavonix"... ma chi sarà mai....... un supereroe? un vendicatore? un sognatore, o un vero appassionato? Tutto quanto assieme, credo.
La XXX Gialla... chissà in quanti l'abbiamo sognata...
mi auguro che sia finita in buone mani.




Ho letto le tue considerazioni sull'aumento dell'offerta e dei prezzi schizzati verso l'alto.

In teoria è una contraddizione, se aumenta l'offerta a parità di domanda i prezzi scendono. Quindi è aumentata anche la domanda. ma la domanda per aumentare ha bisogno di qualcosa che la alimenti.
Probabilmente siti come il tuo e il mio invitano all'acquisto da una parte, incitano i venditori ad aumentare i prezzi dall'altra.
Questa cosa un pò mi scoccia, aumentano quelli che scopiazzano pezzi di descrizione, a volte in maniera impropria e senza citare la fonte, e poi sono capaci di fare gli offesi se usi una loro foto sul sito (mi è capitato).
Diciamo che l'impegno nel sistematizzare e condividere le informazioni ha un effetto boomerang. Le persone sono più informate, è più facile risalire a marche e modelli, valutarne le differenze e quinid il valore. Le cose buone diventano difficili da conquistare. Come dici giustamente tu possiamo contare solo sugli errori dei venditori inesperti e dei rari colpi di fortuna o rapidità di azione.

Per questo motivo prima di aprire il mio sito ho aspettato di avere una discreta collezione, per evitare l'effetto "boomerang". Ormai tra le mie macchine sto abbastanza tranquillo e ho un esemplare per ogni versione (a parte la mitica numero 1).

Per le altre macchine a leva sarei quasi tentato di ammazzare la versione in italiano, almeno i venditori ignoranti li taglio fuori.

Ma in realtà c'è poi il rovescio della medaglia, che è stato il vero motivo per cui ho aperto il sito.
Il mio obiettivo è stato da subito combattere l'ignoranza e l'approssimazione dei centri assistenza (riguardo alla pavoni) e su questo sto sulla buona strada.
La stessa cosa un pò ho anche ottenuto verso i venditori. Aumentando le informazioni disponibili diventa più difficile dare delle fregature e più facile dare un valore all'oggetto. E se qualcuno si lascia fregare...vuol dire che se lo merita.

E noi stiamo in mezzo, un pò Jekyll e un pò Hyde.

E siccome Jekyl oggi ha perso una XXX gialla finche Hyde non ne trova una come dice lui, sul suo sito il nome XXX non comparirà!

buona serata!

domenica 29 novembre 2009

La caffettiera del Regio Esercito

Qualche mese fa ho avuto l'onore di "incontrare" un nuovo amico con il quale posso condividere le mie due passioni principali:
  • le caffettiere
  • gli oggetti di uso comune della Grande Guerra


Terminato il conflitto, sulle montagne e nelle zone più impervie e difficili da raggiungere, rimasero ammassati tonnellate di materiali "poveri" e di scarso interesse economico.
Dalle mie parti per oltre 60 anni tutti i bambini vennero mandati a "far ferro" sul Carso,
a raccogliere metalli per rimediare qualche soldino nei centri di raccolta .
In montagna invece la difficoltà fu maggiore, logisticamente parlando, e per questo motivo ancora qualche anno fa si poteva trovare facilmente qualsiasi cosa, bastava poi aver la forza di riportarla a valle.

Negli anni '70 P.G. ebbe la fortuna (sfacciata!) di trovare questo oggetto commovente in un ricovero italiano nei pressi della val Camonica.
Nessun metal detector! trovato a vista, esattamente dove 50 anni prima era stato appoggiato per sgomberare in fretta e furia prima dell'avanzata austriaca del '17.

Quanti caffè avrà fatto!
Quali storie tristi ed orribili potrebbe raccontarci!
Storie di piccoli soldati, di eroi o di martiri votati troppo spesso al massacro ingiustificato.

Mi inchino rispettoso davanti a questo cimelio così carico di storia.

E come disse Alice Shalek (la prima corrispondente di guerra di tutti i tempi) in occasione dell'eroica presa del monte Nero ...

"GIU' IL CAPPELLO DAVANTI AGLI ALPINI !"
.. e davanti alla loro caffettiera...

sabato 28 novembre 2009

Stella Espresso type 402E

Negli anni '50 una fonderia di Vienna produsse a marchio Stella una serie di piccoli capolavori.
Il primo modello
relativamente famoso fu una versione leggermente modificata della Atomic di Robbiati ( la 1° serie a testa piatta), costruita su licenza.
Uno splendido esempio lo possiamo ammirare nel sito di Francesco.


Esistono poi i modelli sviluppati
autonomamente, a mio avviso frutto di esperienze aeronautiche
acquisite prima e durante la 2° guerra mondiale.
Chi avrà potuto ammirare in qualche museo certa componentistica d'epoca in alluminio mi capirà ....al volo.

La Stella espresso typ 402E è un lingottino di Duralluminio probabilmente prodotta tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60.
La sua forma unica ed accattivante, rispecchia appieno la praticità teutonica.
Il manico che si allunga verso l'esterno, per quanto possa sembrare visivamente assurdo, ha una sua logica non appena si svita il manopolone che mantiene chiuso il coperchio.
Il bricco è quello originale d'epoca, come il cavo di alimentazione elettrica.

La parte più impegnativa del restauro è stata la sostituzione delle guarnizioni, purtroppo cristallizzate e di uno spessore quasi doppio rispetto agli standard, e della guarnizione di tenuta posta sotto al manopolone, fatta con un materiale siliconico rosso, che al primo tentativo di erogazione del caffè si è sciolta "come neve al sole".

Un altro piccolo problemino si è presentato sul filtro: era presente solo un piccolo moncone del bordino che avrebbe dovuto appoggiarsi al portafiltro.
L'ho rimosso ed ho applicato del teflon sul mantello esterno per garantire la tenuta.

La zona più interessante che però voglio mantenere nascosta per motivi di "copyright" manutentivi, è sita nel cappello: a differenza di quanto uno potrebbe immaginare, l'acqua risale lungo il tubo filettato nel quale si avvita il manopolone.
All'interno della vite c'è una canalizzazione che sfocia in un foro posto in corrispondenza di una fresatura, la quale va a coincidere con una placchetta di ottone forata che la mette in comunicazione con lo screen posto sopra al filtro.

Lo posso capire, uno la vede e pensa: "carina !" ma dal vivo è tutta un'altra cosa.
E' superba, eccezionale, al tatto quasi "erotica" (ehm, si lascia accarezzare...)

A breve mi arriverà un'altro modello Stella che metterà in subbuglio l'ambiente collezionistico:
non è unica ma molto molto rara.
Curiosi ?

venerdì 27 novembre 2009

Una piccola considerazione.......

In questi ultimi mesi, complice l'aggravarsi della crisi che investe ogni regione ed ogni settore, ho potuto notare un'incremento esponenziale delle macchine da caffè offerte sul noto sito d'aste.

Macchine più o meno antiche, offerte e soprattutto comprate a prezzi via via sempre più alti. Una Faemina a 470 euro, una Gaggia Gilda a 800 oppure a 2.450 euro (!!!) con il compralo subito, una Caravel a 196 euro....

Per non parlare delle caffettiere veramente rare o antiche, tipo la Stella Wien incompleta pagata 194 euro!!!

Un momento... non capisco. Aumenta l'offerta ed aumentano i prezzi ?
Dove stà l'inghippo?
Fortunatamente riesco ancora a trovare qualche macchina offerta nelle categorie sbagliate, perchè sennò dovrei rinunciare e capitolare di fronte a questa folle concorrenza.
Attenti però... non si vive di sole aste, e se un giorno dovrete rivendere le vostre macchine pagate 5 volte il loro valore reale, preparatevi a cocenti delusioni.

mercoledì 4 novembre 2009

La Bacchi ... Nuda !

Ogni singola parte di questa splendida macchina rappresenta un piccolo gioiello.
Scriverò a breve al MoMA di New York per farle riservare un posto che oramai le spetta di diritto, tra le migliori espressioni di arte contemporanea degli ultimi 10 anni.

Qui sopra possiamo ammirare l'ingegnoso sistema di pressatura calibrato (autotampering)
a prova di imbranato.

Qui sotto invece uno dei tanti segreti reconditi... il microscopico forellino di ingresso dell'acqua frena il flusso ma non la pressione e permette al caffè di essere estratto perfettamente.

Il cestello in acciaio inossidabile è forse la parte più anonima, ma riscuote comunque la mia simpatia per le sue dimensioni oversize.

Il pistone è comprimibile anche a mano, ma con tanta fatica.


Ecco le 3 valvole, 2 di sicurezza ed una a fischiotto.
Vi assicuro che non è possibile dimenticarsi la macchina sul fuoco: si innesca un ultrasuono che scatena la gioia ed un'irrefrenabile voglia di danzare nei vicini di casa e tra tutti gli animali presenti nel raggio di qualche centinaio di metri.


Qui si intravede il mollone che serve a riportare il pistone in posizione iniziale, una volta scaricata la pressione.


In questa foto di dettaglio possiamo notare il capezzolo raccogli gocce, elemento indispensabile in quanto pur chiudendo la valvola, il gocciolamento perdura ancora per qualche secondo e quindi una volta tolte le tazzine ci sarebbero schizzi (indesiderati) ovunque.

E qui sopra l'unica nota dolente: la base a contatto con il fuoco si macchia in maniera indelebile, ma è una pecca che accetto di buon grado... visti i risultati.

Il Caffè di Carmagnola

Lo scorso mese un mio simpatico amico piemontese si è offerto (dietro mio suggerimento)
di inviarmi 2 confezioni di caffè per un test casalingo.
Premetto che non posso arrogarmi alcun titolo quale assaggiatore di caffè,
professione ambitissima quanto rara.

Posso paragonarmi piuttosto ad un ubriacone che sorseggia un vino di un'altra regione.
E nelle ultime 2 settimane mi sono veramente ubriacato di caffè.

Per i miei test ho utilizzato principalmente la Pavoni professional in rame ed ottone che attualmente occupa un posto d'onore nella mia cucina.

Ed ovviamente ho usato la Bacchi, e nel post di qualche giorno fa, la foto con 2 cm (!!!) di crema è relativa ad una di queste due miscele.

La miscela denominata "Europeo" è la più classica, con un gusto deciso, con uno spiccato retrogusto di nocciola, molto diverso da quello che normalmente siamo avezzi a bere in Venezia Giulia.
Già... ma perchè diverso?
Questione di abitudine direi: quando uno sorseggia una Coca Cola, si aspetta di percepire il gusto che razionalmente il cervello collega alla famosa bevanda... ma se ci arriva il gusto del chinotto, l'effetto è a dir poco traumatico, per quanto buono possa essere il chinotto.

Ci ho messo parecchi giorni per addestrare i sensi, ma ne è valsa la pena.
Il top l'ho raggiunto con la Bacchi;
cremoso al punto giusto, secondo il mio modestissimo parere raggiunge le condizioni ideali lasciandolo qualche minuto in tazzina prima di degustarlo.

La miscela denominata Europeo "S" invece è stata una piacevolissima sorpresa:
tostatura chiara, quasi svedese, al primo assaggio mi ha sconvolto.
Il retrogusto di liquirizia è talmente spiccato da farlo sembrare aromatizzato artificialmente.
La Pavoni in questo caso è stata la scelta vincente, per un'estrazione più delicata, consona alla particolarità del caffè.
L'ho provato anche con un paio delle mie caffettiere da fiamma, ed il risultato è stato comunque molto piacevole al palato.
Tempo fa, spinto dai commenti entusiasti di Andrea Moretto , avevo voluto provare un famoso
caffè piemontese (bleah!) ma il Caffè Nova, per quanto di nicchia, è veramente tutta un'altra cosa.

Complimenti Alberto, state facendo un buon lavoro!

venerdì 30 ottobre 2009

Chiavi di ricerca (7)

Prendo spunto da un blog che non posso citare, (ma che rimane per me un punto di riferimento) per allietare i miei lettori con le frasi-parole chiave che le persone hanno utilizzato nei vari motori di ricerca per arrivare qui.
Alle migliori domande (o frasi sconfusionate) cercherò di dare le mie migliori (!) risposte.
Tanti mi hanno chiesto cosa fossero queste chiavi: questo è un esempio (cliccate qui sopra)
Il giorno 29 ottobre tutti quelli che sono approdati a questo blog, avevano digitato le parole elencate.


  • D: sostituire guarnizione moka
  • R: Non ci credevo, ma vista l'ennesima richiesta, dovrò fare un tutorial su questa complicata procedura.
  • D: residuo fisso per fare il caffè
  • R: Nell'800 si usava il caffè esausto con un sistema a doppio filtraggio , a valle del caffè "buono" credendo che il gusto migliorasse. Sarebbe da fare un tentativo...
  • D:blog di porno caffe
  • R: eh eh eh ! certi caffè , se fatti VERAMENTE bene.... sono da orgasmo !
  • D: come fare il caffe con la macchina pavoni
  • R: Non ci vuole uno studio approfondito... bisogna ricordarsi di sfiatare la lancia vapore prima di fare il caffè, e mi raccomando... non serve pressare troppo il macinato, 6-7 kg possono bastare.
  • D: migliore macchina caffè leva casa
  • R: Elektra Microcasa a Leva. .... mmm mmmm ! per me n° 1 !! (Egregi signori dell'Elektra , dovreste madarmi qualche gadget per tutta la pubblicità che vi faccio aggratis)

sabato 24 ottobre 2009

Presso infusiera Melior smaltata.

Come già ampiamente illustrato in un precedente post di marzo 2009,
il brevetto del 1936 del sig. Bruno Cassol fu il passo successivo della ditta Moneta
per il raggiungimento della perfezione nel metodo della presso infusione.
Settantatre lunghi anni sono passati da quel 1° settembre, eppure nessuna sostanziale miglioria è stata apportata a questo progetto .
Consiglio ai più curiosi di cercare uno di questi "attrezzi" in un qualsiasi negozio specializzato , e di verificare e toccare con mano la zona filtro.
Così era, così è e così sarà.
Chissà se Bruno lo avesse mai sperato...

Qui sopra possiamo ammirare un brevetto del 1894, giusto per chiarire che l'800 gettò veramente tutte le basi per gli sviluppi futuri delle macchine da caffè.

La qui presente Melior rientra tra i colpacci di settembre,
nuova, perfetta , piccolina, ma piena di personalità!

"ciao Lucio, te ga macchinette de caffè ?" - "oggi no"
"bon dei, te ciogo questa... cossa la costa? " la costa troppo per ti, lassa star..."
"troppo quanto?" " damme due euro per el caffè e viva l'A. e pò bon..."

Questo è l'esempio di quanto effettivamente successo tra me ed il venditore, in dialetto triestino.
Talune terminologie non sono traducibili se non con un ampissima spiegazione, quindi le lascio così come sono, anche per la gioia dei cugini friulani che da sempre si deliziano nel sentirci parlare.
Qui sotto un video esemplificante dei cordiali rapporti che ci legano...



Il filtro disassemblato mostra tutta la sua semplicità .

Per concludere credo di poter collocare temporalmente la macchina attorno agli anni '50, salvo ovviamente smentite o rettifiche , sempre molto ben gradite.


La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...