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martedì 27 agosto 2013

Le bugie sfacciate.

Chi mente consapevolmente con lo scopo di imbrogliare il prossimo è una persona indegna.

C'è qualcuno che continua a produrre delle Atomic in Australia.
C'è qualcuno che le spaccia per "originali" in virtù di una sentenza giudiziaria.
C'è qualcuno che dichiara di produrle a mano (!!??!!) in Italia, ma non dice dove (nonostante le decine di richieste di chiarimenti).
C'è qualcuno che dice che le macchine sono ancora prodotte dalla famiglia Robbiati, anzi... Robiatti. (grazie Mik per la divertente segnalazione!!)

Bugiardi!
A queste persone rivolgo un pensiero di commiserazione.

mercoledì 28 novembre 2012

Hymne à la beauté

Amo la Bellezza.
Amo la Perfezione.
Amo questa Macchina. 


Ho atteso mesi e mesi prima di riuscire a preparare un caffè.
Ma la soddisfazione...
Incomparabile.
Incommensurabile.
Innarrestabile.

Que tu viennes du ciel ou de l’enfer, qu’importe,
Ô Beauté ! monstre énorme, effrayant, ingénu!
Si ton oeil, ton souris, ton pied, m’ouvrent la porte
D’un Infini que j’aime et n’ai jamais connu?

De Satan ou de Dieu, qu’importe? Ange ou Sirène,
Qu’importe, si tu rends, – fée aux yeux de velours,
Rythme, parfum, lueur, ô mon unique reine! -
L’univers moins hideux et les instants moins lourds?

La "Atomica" a leva

Quanto tempo ho atteso prima di condividere questa perla rara..
E' il problema che mi assilla ogni qual volta devo scrivere di oggetti talmente speciali: vado in confusione, mi ritrovo in imbarazzo.
Potrei inziare dichiarando il mio amore assoluto per questa macchina.
Grande.
Pesante.
Meravigliosa.
Unica.
Un pistone mosso da un ingranaggio a cremagliera.
Un tappo di caricamento acqua immenso, dotato di valvola di sicurezza Bialetti style.
Una leva conformata a forchetta.
Una struttura simile all'Atomic Robbiati o Stella.
Una base larga come una padella.
Filtro e portafiltro non sono originali, ma ho voluto mantenere uno stile "atomico".
La fusione del filtro in fonderia mi è costata un paio di bottiglie di buon vino.
Terminiamo con la veduta della doccia sorretta da un aggancio in ottone avvitato all'alluminio.
Nessun marchio.
Nessuna notizia.
Nessuna macchina similare.
Un mistero come tanti...


martedì 27 settembre 2011

GDV Electa

Strano mondo quello delle caffettiere.
Cerchi una macchina per tanti anni e poi magicamente ti appare.
Segnalatami da due amici speciali a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro...


Fulgido esempio di caffettiera "impossibile da trovare",
la Electa è uno dei misteri più intriganti: nessuno ne conosce le origini, l'anno di costruzione, il brevetto, il marchio... Nulla.
Nacque prima l'Atomic di Robbiati o l'Electa?
Chi copiò...chi?
Le differenze costruttive con le Atomic in genere e soprattutto le peculiarità saltano subito all'occhio; la parte però più appariscente e visceralmente più coinvolgente è la protezione del manico in plastica nera.
Un'icona del fetish ante litteram.

Quello che colpisce è anche l'armonia in generale della macchina, molto piccola rispetto alle cugine atomiche.
I caratteri molto squadrati del nome "Electa" e la conformazione del marchio me la fanno comunque collocare a cavallo degli anni '50.
Tale datazione risente anche della qualità dell'alluminio, simile a quello impiegato nelle prime Atomic a testa piatta.
Il marchio sarà stato pure registrato, ma qui in Italia le ricerche via web sono quasi impossibili...
Per non parlare del brevetto.
Ebbene si, questa macchina poteva funzionare sia sul fuoco della cucina sia elettricamente, grazie ad una resistenza immersa, a diretto contatto con l'acqua in caldaia.
Purtroppo nel mio caso... in corto circuito, quindi non funzionante.
Potete notare il tentativo, fatto chissà quando, per sostituire la resistenza eseguito con gli attrezzi sbagliati, che ha portato alla frattura di una porzione d'alluminio.
Qui sotto ammiriamo estasiati "sua Maestà" il bricco.
Esiste una perfezione?
Eccola qui.

Ma chi lo disegnò?
Perchè nessuno lo copiò?
L'impugnatura a forma di pinna di squalo è una gioia per gli occhi.
La boccia a servire avrebbe potuto trovare posto in una cucina di design arredata da Franco Albini.
Il tappo di caricamento, posto elegantemente sul lato frontale, ospitava la valvola di sicurezza (tuttora ben funzionante).
L'intelligente alloggiamento, inclinato di 60 gradi rispetto l'asse orizzontale, manteneva la bachelite al riparo dalle fiamme.
Il portafiltro presenta linee rigorose, e incorpora alcune differenze con le già citate Atomic.
La più evidente è il filtro, composto da una semplice retina...
...appoggiata a delle coste a croce che la sostengono.
Questa soluzione non permetteva l'uso di diverse misure di filtro.
La stessa base risulta elegante e sinuosa.
Lo screen è tenuto bloccato da una vite centrale, purtroppo arrugginita e saldata all'alluminio.
Dopo qualche tentativo delicato ho rinunciato a rimuoverla (almeno per ora).
Geniale l'alloggiamento fresato che permette al bricco di rimanere saldamente in posizione.
L'appoggio ergonomico per il pollice denota una cura nel design fuori dal comune per quell'epoca, e lo stesso dicasi per le strisce antiscivolo per le dita lungo tutta l'impugnatura.
Concludo con l'ultimo mistero: un forellino posto sul lato sinistro del cappello, privo di logica costruttiva.
Emozioni fortissime.
Gioia.
Enorme ammirazione.
Estasi stilistica.
Anche in questo caso vi permetto di invidiarmi... tantissimo.

Electa una via, non datur recursus ad alteram

sabato 2 aprile 2011

L'Atomic "genuina"

 

Invito tutti i fortunati possessori dell'Atomic a visionare questo bel video pubblicitario anni '80.
Beh, facciamo anche i simpatizzanti...

Non me la sento di affrontare lucidamente il discorso del perchè questa macchina è qui definita "genuina".
Processi, diatribe, insulti e minacce, falsi storici più grandi della Donazione di Costantino... 

Basta!

ho vissuto un'esperienza traumatica in un forum australiano e non ne posso più.

Per me le Atomic sono quelle di Robbiati e quelle di Stern.
Tutto il resto sono "qualcos'altro".
E, parafrasando certi esperti... "Se lo dico io, allora è la verità assoluta ed indiscutibile"

Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...