Ecco a voi due splendide caffettiere che tutti gli appassionati ben conoscono: le F.A.R.E. (Fabbrica Apparecchi a Riscaldamento Elettrico) di Milano, Brevetti Amleto Selvatico.
Il sig. Amleto creò attorno al 1910 una delle primissime basi elettriche per caffettiere: il cavo, con i due classici spinotti in bachelite (o in alcuni rari casi in legno) che si innestavano sulla base, aveva all'estremità opposta un'attacco a vite in modo da poter prelevare la corrente elettrica svitando una lampadina e sostituendola con lo stesso.
All'epoca non esistevano ancora le prese di corrente!
All'epoca non esistevano ancora le prese di corrente!
Occupandosi di apparecchi elettrici si rivolse alle due ditte produttrici di caffettiere che a Milano, all'epoca, andavano per la maggiore: la Oikos (nella prima immagine a sinistra) e la Giussani
(a destra).
Di norma le caffettiere così assemblate non erano quindi marchiate dai costruttori originali, mentre la base riportava il marchio F.A.R.E. applicato su placchetta in ottone con scritte in rilievo.
Però...
(a destra).
Di norma le caffettiere così assemblate non erano quindi marchiate dai costruttori originali, mentre la base riportava il marchio F.A.R.E. applicato su placchetta in ottone con scritte in rilievo.
Però...
Da parecchi mesi c'è una caffettiera in vendita in Argentina che mi ossessiona.
Mi turba.
Prima domanda: come sarà finita in Argentina una macchina simile?
Quale emigrante pieno di speranza se la sarà portata dietro?
Oppure era la caffettiera di una persona facoltosa?
Oppure era stata venduta direttamente a Buenos Aires ?
Oppure era la caffettiera di una persona facoltosa?
Oppure era stata venduta direttamente a Buenos Aires ?
Qui sotto possiamo osservare la base separata dalla caffettiera.
Fà capolino il caratteristico piedino sinuoso.
E' la classica Oikos. Molto bello il manico rivestito in rattan che impediva alla massaia di ustionarsi le delicate manine.
Tutto molto logico.
Tutto molto lineare...
Ma?
Ieri mentre passeggiavo a Pistoia ho notato una bellissima Fiat 500.
Era strana. Era diversa.
Infatti era unaSteyr Puch 500.
Non avevo mai immaginato che esistesse un clone austriaco della Fiat 500!
Allo stesso modo sono rimasto incredulo quando ho visto la foto qui sotto:
cosa ci fa la targhetta della
Landers, Frary and Clark su una F.A.R.E. ?
Landers, Frary and Clark su una F.A.R.E. ?
Siamo di fronte ad un furto di identità?
Gli apparecchi Thermax spaziavano dal tostapane alla piastra per dorati waffle, ma la Landers produceva tutt'altre macchine da caffè in quegli anni. Percolatori a ricircolo.
Il mistero si infittisce...
Le targhette Thermax che si trovano facendo una ricerca in rete sono rettangolari, questa sembrerebbe davvero congrua.
Osservando con attenzione però possiamo notare delle differenze tra la "Thermax" e la "F.A.R.E.".
La foto della F.A.R.E. originale ci viene in aiuto..
(ringrazio Giorgio!)
Nella Landers mancano le zigrinature,
nella F.A.R.E. manca il manico.
Due macchine simili.
Eppure diverse.
Un unico mistero!
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