sabato 31 agosto 2013

Forum di Omegna: le foto di Tinox


 Ernesto, da vero appassionato, ci ha voluto regalare tante belle foto della mostra ad Omegna.
 Qualche napoletana di Dalisi..
 ..una balance austriaca o ungherese di fine '800..
 ..una bella Nea Lux...
 ..e tante napoletane ed infusiere di vario genere..
 ..la ricercatissima prima moka Bialetti..
 ..e le "ceramicose", sempre apprezzate dal pubblico femminile..
 ..le "Signore" della Meazza e Masciadri..
..ed altri prodotti di Omegna e dintorni..
 ..un bel mix di provenienze, con al centro Sua Maestà la Kicca..
 ..cappuccino mania..
 ..e splendide creazioni in inox..
 ..molte macchine recenti e non (la moka Alessi è da brividi)..
 ..e qualche attrezzo per la fusione..
 ..valvole di sicurezza (importantissime sempre!)..
 ..e le splendide foto di Guido (e tutti gli altri produttori dov'erano?)..
 ..depliant della Rapid..
 ..e l'icona delle caffettiere Alessi, la 9090..
 ..illustrata nelle sue fasi di lavorazione..
 ..comprensive del bozzetto originale del 1978..
 ..vari modelli della Lunika (che avrei voluto recensire, ma costava troppo inviarmene una :-) )..
 ..da premiare comunque l'idea e la lavorazione..
Completiamo questa simpatica carrellata con una poltrona che ogni vero appassionato dovrebbe possedere!

Grazie Ernesto!

Mostra ad Omegna su Rai 3


Guido mi segnala questo interessante servizio giornalistico:
al minuto 14:40 circa si parla di caffettiere!

venerdì 30 agosto 2013

The Baker coffee maker: a scientific kitchen utensil




Nel meraviglioso universo delle apparecchiature destinate alla creazione del magico infuso (il caffè), la Baker merita a mio avviso un posto d'onore.

Non è bella.
Non è tecnologicamente avanzata per l'epoca.
Non è costruita con materiali pregiati.

E' pragmatica, senza fronzoli o orpelli.
Semplice da usare.
Funzionale.
E credetemi, non è cosa di poco conto...
La confezione ben riflette lo spirito costruttivo generale:
foglio d'istruzioni? No grazie, la stessa scatola diventa istruzioni e pubblicità, una volta esposta in un negozio.
Come sempre consiglio lo studio della lingua inglese per poter apprezzare appieno queste immagini.
Per i pochi che a scuola hanno studiato altro, o non hanno imparato nulla, voglio tradurre una piccola significativa parte:

Le uova utilizzate per far depositare il caffè (macinato) sigillano le cellule oleose, impediscono il rilascio della completa "forza" del caffè e non aggiungono nulla all'aroma.
Il caffè fatto senza uova quindi è più economico (l'uovo costa!).
La caffettiera Baker chiarifica il caffè.

 Uova?

Alzi la mano chi sa di cosa stiamo parlando.
In realtà è una tecnica antica per far depositare i fondi del caffè  senza alcun altro metodo di filtraggio.
Nasce probabilmente in Scandinavia e Norvegia nei primi anni dell'800, per poi diffondersi negli Stati Uniti con le immigrazioni. Veniva chiamato anche "il caffè del raduno ecclesiastico" perchè si utilizzava per grandi quantità di infuso.
In un pentolone si aggiungeva il caffè e uno o due uova strapazzate, compreso il guscio (!!).
Durante la bollitura l'uovo catturava tutto il caffè macinato, creando una sorta di malta vischiosa che si depositava sul fondo del pentolone.

Lascio a voi ogni giudizio e commento in merito.
Le istruzioni ci avvisano che... una bella pulizia saltuaria con la soda, ed il vostro caffè sarà sempre "dolce" e "pulito".
E quindi finalmente ecco a voi la "favolosa Baker" (citando il famoso film del 1989).
E' un bidone di latta stagnata.
Il manico è removibile, per contenere gli ingombri della scatola.
In rilievo vediamo il nome e la data del brevetto (potevano anche scriverci il n°... mi avrebbero risparmiato un bel pò di tempo in ricerche.)
Il manico è di legno verniciato.
E sul fondo... un oggetto strano.
Molti avranno già capito.
E' uno sfiato, per permettere all'aria di entrare dopo aver rovesciato la Baker ed averla posizionata sopra la caffettiera a servire.

Altrimenti, creandosi il vuoto all'interno, la percolazione sarebbe stata estremamente lenta, regalando una nota amara al caffè.

Il collezionista poco attento potrebbe paragonarla ad altre caffettiere francesi dei primi anni dell'800, ma proprio questa valvola fa la differenza!
Il filtro a sacchetto...
...ed il suo supporto.
Notate il tramezzo per aiutare l'estrazione dal corpo macchina.
Il caffè veniva posto assieme all'acqua (calda o fredda) all'interno della caffettiera, poi una volta tolta dal fuoco, si inseriva il filtro, si rovesciava la caffettiera, e si premeva lo sfiato. Pronto il caffè!
Ehm.. mi scuso ma non avevo un bricco delle dimensioni corrette, ma almeno vi farete un'idea.
Il brevetto di Thomas Baker mostra la caffettiera in sezione e soprattutto il particolare dello sfiato.
Qui sotto notiamo una cameriera mentre preme il "magico nottolino".
Un dollaro del 1902 è pari a circa 28 dollari odierni.
Mi sembra un prezzo molto onesto!
I fratelli Baker, Thomas e William, erano inoltre proprietari della celeberrima torrefazione 
Barrington Hall a Minneapolis.
Nella pubblicità qui sopra potrete scoprire le mirabolanti caratteristiche del caffè "Bakerizzato", cioè macinato con mole di acciaio, una vera rarità per l'epoca.

Ma di questo ne parleremo (forse) un'altra volta. 

BAKER!
BAKER!
BAKER!


giovedì 29 agosto 2013

Museo della Camera di Commercio di Trieste


In Italia abbiamo un immenso patrimonio culturale, spesso semisconosciuto.
A Trieste per esempio ci sono decine di musei interessantissimi.
Uno di questi musei è quello della Camera di Commercio.
Tra le rarità esposte ci sono anche degli oggetti legati al mondo del caffè, un mondo legato indissolubilmente al territorio triestino.
Non avevo il filtro polarizzante, quindi i riflessi delle teche.. ci sono tutti.
Se amate il caffè, la Storia, e l'Arte...
...andateci di corsa!
Alcuni di questi oggetti fanno parte della mia collezione, altri appartengono al sommo Gianni Pistrini.
Ogni teca è uno spettacolo per chi ama il caffè.
Se sarete fortunati potrete incontrare Anna (a destra nella foto qui sotto), una Guida Museale preparatissima ed entusiasta!
All'interno del salone centrale c'è una copia del palazzo di Piazza della Borsa.
Qui sotto, appoggiate alla stadera, vediamo due "spade".
In realtà sono due sonde per il prelievo del caffè crudo direttamente dal sacco.
Versioni più piccole, autocostruite, erano utilizzate dai frequentatori del porto di Trieste per micro prelievi.. ad uso casalingo.
Serena Ferletti si diletta nell'accensione ripetuta dei fari istriani...
fatelo anche voi!
Qui sotto a destra potete ammirare uno dei miei gioielli, fino ad ora gelosamente nascosto al grande pubblico: un'infusiera francese completa di telo filtrante originale.
Abitate a Trieste?
Andateci!
E' gratis.
Non abitate a Trieste?
Andateci!
E' gratis anche per voi.

Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...