mercoledì 22 aprile 2009

La Lupa Express

L’anno scorso mi ero già occupato della sorella maggiore in questo post.

E ieri, dalla provincia di Siena, mi è arrivata questa simpatica versione ridotta.



L’esterno presentava di primo acchito due evidenti deformazioni sul coperchio; inoltre la decalcomania era staccata in più punti e c’erano dei graffi più o meno evidenti su tutto il corpo.



Non appena aperta però… nuova intonsa! Nessuna traccia di calcare, filtro perfetto,

e guarnizione (ovviamente) secca e crepata.

Dopo 1 ora di pulitura gentile, ecco il risultato: riportata a nuovo con lucidatura a specchio.



Chissà da dove proviene in origine. Non sono riuscito a scoprirlo nemmeno negli anfratti della rete.

Certo è che la Lupa appartiene alla simbologia romano-fascista; non credo che nell’immediato dopoguerra qualcuno potesse mantenere un simile marchio.



Le coste esterne al cilindro principale la fanno assomigliare ad una colonna antica.

Lo screen superiore è profondamente solcato da una croce, altra simbologia presente anche

nelle caffettiere “La Signora”.



Tecnicamente si può notare il tappo svitabile, presente anche nel modello a due tazze da me

recensito in questo post.

La sua funzione rimane per me un vero mistero; forse potrebbe servire per effettuare una pulizia accurata del camino, ma comunque nella pratica quotidiana non ha senso.



sabato 11 aprile 2009

Landers, Frary & Clark mod. Universal 404


George Landers a sedici anni arrivò a New Britain, Connecticut nel 1829 in cerca di un posto di lavoro. Lo trovò presso una piccola fonderia. Dopo la morte del titolare, fondò la Landers Smith & Manufacturing Company nel 1853.

Nel 1862 acquisì la società di Frary, Clark & Company, Meriden Connecticut, .


Uno degli innumerevoli oggetti
posti in vendita fu la macchina de caffè "Universal" (prodotto per la prima volta nel 1905), che offrì un nuovo metodo di estrazione del caffè , senza l’utilizzo di acqua bollente, con conseguente miglioramento del sapore.

Charles F. Smith, andato a lavorare per Landers nel 1882, divenne nel 1900 presidente della società. Fino alla sua morte nel 1938, Smith fu l’artefice dell’enorme crescita della società.


È interessante il fatto che nei primi anni ‘20 la Landers aveva raggiunto la maggior parte delle case americane con molteplici apparecchi, anche elettrici. Nel 1923 aveva ottenuto i $ 10,5 milioni di fatturato ed impiegava più di tremila persone.

Purtroppo la Landers, Frary e Clark uscì dal mercato nel 1965, vittima di una concorrenza spietata di prodotti a basso costo. Tuttavia, l’azienda non si rassegnò al declino e, al culmine della Guerra Fredda, iniziò la produzione di contatori Geiger per il programma statunitense di difesa civile.

Pessimi prodotti, con pessimi risultati.


La macchina si presenta con delle parti interne in ottime condizioni.
L'acqua, per effetto del riscaldamento, aumenta di volume e viene convogliata all'interno del tubicino centrale; così si sparge sul piattello superiore e per caduta gocciola all'interno della camera atta ad ospitare il caffè.
L'acqua viene quindi ripescata dal fondo e si attua così un ricircolo continuo.


All'interno della coppa inferiore si trova una valvola di non ritorno a peso.


Il coperchio in vetro permette di valutare il colore della bevanda e quindi di sospendere il ricircolo una volta ottenuta la tonalità desiderata (più scura - più forte).


Talvolta, quando vado a fare qualche gita fuori porta, la metto uso per riempirmi il thermos di ottimo caffè, delicato ma "ricco" di sapori... persi nel tempo.

mercoledì 25 marzo 2009

Snider Marea



La Snider di Milano fu una delle prime aziende costruttrici di macchine espresso da bar.
Nel 1929 Guido Snider brevettò (brev n° 307701) un sistema innovativo per l'erogazione veloce del caffè ; nacque il modello Mare da bar al quale fece seguito a breve il modello casalingo oggetto del post.

Pochi mesi fa, un mio grandissimo amico mi chiamò annunciandomi una bella sorpresa : una caffettiera trovata da un suo conoscente in soffitta.
L'attesa fu premiata non appena fuoriuscita dall''incarto protettivo.

Sul fronte del corpo si intravedono ancora le stampigliature artigianali.
Il nome Mare in realtà diventa Marea sul pomello di chiusura.

La stella di David evidente in uno dei 3 filtri mi fa affiorare 3 dubbi :
  • forse i fratelli Snider erano di origine ebraiche.
  • forse l'azienda scomparve proprio nel 1938 in seguito alle leggi razziali.
  • Forse i fratelli Snider non riuscirono a fuggire in tempo.

La Marea era alimentata a corrente elettrica (125 V ?), prerogativa anche del modello da bar.

Le forme esterne preannunciano il passaggio dallo stile liberty o art nouveau a quello più austero fascista.

Stile, classe ed esclusività, una macchina pensata ovviamente per la media borghesia dell'epoca.

Particolare il pomello in legno verniciato, forse l'unico esempio tra tanta bakelite...


Ringrazio ancora Alessandro ed il suo conoscente ...e ringrazio soprattutto la dea bendata che per l'ennesima volta ha voluto baciarmi.

martedì 24 marzo 2009

L'incredibile "ANONIMA"


Questa particolarissima caffettiera rimane per me un vero mistero.
L'altr'anno l'ho presa, al solito mercatino delle pulci mensile, confidando
nel fatto che con il passare di qualche mese avrei scoperto produttore e provenienza.

Nessun marchio.
Ottima qualità costruttiva.
Ottimi materiali.
Sistema di estrazione a percolazione senza ricircolo (così credo).
Mancante di un pezzo, da me rimpiazzato non senza problemi.


Dopo qualche mese ne ho trovata un'altra, senza lo stesso pezzo mancante.
A gennaio ne ho trovata una terza sempre senza lo stesso pezzo mancante.
La macchina è un insieme di parti ad incastro.


Il caffè ottenuto è discretamente buono, ma vorrei capire se la mia modifica era consona all'originale.


Dalla camera inferiore l'acqua fuoriusciva da tre forellini per poi risalire attraverso il caffè macinato contenuto tra i due dischi-filtro.


Ecco il pezzo da me lavorato per permettere la fuoriuscita del caffè.
Un rivetto schiacciato a misura...


Per la cronaca le macchine #2 e 3 hanno preso la strada del Piemonte...

lunedì 23 marzo 2009

La Lupa da 2 tazze
















La Lupa potrebbe essere una tra i primi tentativi di far versare direttamente il caffè nelle tazzine.

Il piatto porta tazzine è fissato con 2 chiodi di alluminio ribattuti.

La parte inferiore è zigrinata per facilitarne l'apertura.

Una curiosità è rappresentata dal tappo superiore svitabile; a cosa servisse non lo riesco proprio a capire. Pulizia ? mah...

Come al solito tanta qualità costruttiva per un'oggettino anni '40 tornato a splendere grazie al sottoscritto...





domenica 22 marzo 2009

Caffettiera Melior per l'istantanea preparazione di caffè, the, e di ogni altra specie di infuso.




Alla fine degli anni '20, la ditta "Giuseppe Moneta", fondata nel 1874,
sita in via S.Vincenzo 22 a Milano,
decise di affiancare alla tradizionale produzione di padelle,
quella di un tipo di caffettiere che in seguito ebbe maggior fortuna in Francia.

In realtà il primo brevetto di una macchina simile fu del 1852 ad opera dei signori Mayer e Delgorge.

Ma nel 1929 il sig. Ugo Paolini brevettò prima in Danimarca
e successivamente negli Stati Uniti una miglioria riguardante la tenuta ad anello elastico.
Il brevetto americano 1797672 del 2 aprile fu assegnato ai signori Attilio Calimani e Giulio Moneta.


Questo modello venne prodotto fino all'anno 1935, quando venne sostituito
dal modello progettato dal signor Bruno Cassol sempre per la ditta Moneta,
tuttora copiato ed utilizzato dai vari apparecchi anche chiamati"french press".




Un recipiente in ottone nichelato esternamente venne accoppiato ad un coperchio provvisto di un asta collegata ad un doppio filtro.


La tenuta di accoppiamento era garantita da un anello in acciaio armonico.


L'acqua veniva fatta bollire assieme al caffè macinato e poi si spingeva il pistone verso il basso per ottenerne la separazione.




Da una pubblicità dell'epoca il prezzo di acquisto superava di poco le 30 lire,
ma per il modello da 1 tazza il prezzo era 10,50 lire.














Qui sotto è riprodotto il disegno originale del brevetto americano



Il restauro mi ha rubato poche ore d'impegno, regalandomi però tanta soddisfazione.
Volgo un riconoscente pensiero all'ignara venditrice che pensava di avermi simpaticamente raggirato chiedendomi un prezzo pari alle tazze producibili... 12 euro.

giovedì 12 marzo 2009

Milli Express di Alfonso Puppieni & Figli


Devo ammettere che non ho una gran passione per le caffettiere in inox.
Ma come si può resistere alla
"più bella Caffettiera costruita interamente in acciaio inossidabile" ?


Una 12 tazze di rara armonia, considerando tali dimensioni.
La confezione, per attrarre l'acquirente e conferire alla Milli
proprietà taumaturgiche, l'indicava come "la caffettiera del dottore".


Se dovessi aver qualche problema di salute,
cercherò di carpirne i segreti intrinsechi.
Ovviamente bevendomi 12 tazze tutte d'un fiato.


Eterna, igienica, me la immagino in mano al dottor House (M.D.)
tra una diagnosi differenziale e l'altra....

Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...