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giovedì 23 febbraio 2012

La Velox... alle origini.



La storia delle macchine ferraresi è ancora parzialmente coperta da mistero.
E quello che si è scoperto è principalmente frutto dell'entusiasmo e del gran lavoro di Alberto Cavallaroni, uno dei pochi collezionisti italiani di caffettiere (ferraresi) degno di essere definito "esperto".
La Velox che tutti conosciamo nasce a Ferrara attorno agli anni '20
(poi Alberto ci fornirà sicuramente i dettagli...)
Nella mia collezione non ho Velox d'epoca.
Sono brutte.
Non le sopporto!
Le Velox di Ugo Malagò...
Ma questa... questa è un sogno!
Una pre-Simerac?
Prima di Malagò ci fu l'ing. Marchi che nel 1912 (più o meno.. prima o poi ve ne darò conferma) brevettò questa macchina spettacolare (brevetto 2134).
Poi, forse, cedette il marchio a Malagò.
Che piedini! Mi sento un pò feticista...
Toh, la macchina è punzonata 0004... fantastico!
Anche il filtro è semplicemente perfetto
I miracoli accadono.
Quindi perchè non sperare di trovarne una prima o poi?
(no, non è mia, e non vi dico a chi appartiene, certi segreti non si rivelano neanche sotto tortura, ahahah!)

domenica 10 aprile 2011

La Velox di Rino Cazzanti





Nessun dorma! Nessun dorma!
Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle che tremano
d'amore e di speranza!

Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà
il silenzio che ti fa mia!

Il nome suo nessun saprà
E noi dovrem, ahimè, morir, morir.

Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All'alba vincerò!
Vincerò! Vincerò!

Il 7 marzo 1922 il sig. Rino Cazzanti registrò con il fascicolo 23462 presso la Procura di Milano il marchio "Velox" per "macchinette da caffè espresso per famiglia".

Iniziò quindi a produrre una delle macchine a spirito più ricercate dai collezionisti.

Cos'ha di speciale la Velox?
E' rara. anzi rarissima.

In queste condizioni poi...
Eccellente.
Da 6 tazze poi... 
immensa! unica!
L'altro motivo per il quale è ambitissima è la sua bellezza oggettiva.
E dirompente!
Ogni suo particolare trasuda storia e amore.

Quante Velox ci saranno in giro per il mondo?
Qualche decina?


Una delle più belle è questa: come spesso accade il proprietario è un fortunato collezionista felsineo,
io ho solo avuto l'onore di ridarle un pò di lucentezza.

Ammiratela in tutta la sua perfezione.
L'anello portacaldaia basculante consentiva di inserire agevolmente il beccuccio nella caraffa a servire.
La guarnizione è quella originale, e tutt'ora è odorante di gomma stracotta.

Il pomello in legno ci ricorda la forma di un turbante indiano. Ergonomico ed anch'esso perfetto.
I segni inequivocabili di una pinza sul nottolino di bloccaggio mi rattristano, pensando a quanti ignorano le più elementari tecniche di restauro.
Come sempre ringrazio la buona sorte che mi ha regalato delle "ore liete" con questa anziana signora.

Il collezionismo malato

Negli ultimi mesi mi è successo per ben tre volte: mi aggiudico un asta, oppure trovo su un sito di vendita un vero affare e attivo la proce...