lunedì 8 maggio 2017

Caffettiera Automatica Strua!

La Strua.
Un'altra caffettiera mitologica.
Un gioiello riscoperto,
preservato dall'incuria del tempo.
Scorto in un annuncio cumulativo che tutti i colleghi collezionisti avevano visto... e scartato.
Eppure talvolta basta un piccolissimo particolare per accorgersi di essere di fronte ad un oggetto talmente raro , in questo caso il caratteristico tappo.
 Come al solito il numero di brevetto non ci viene in aiuto: 92537 non ci dice nulla, tranne che probabilmente la caffettiera è degli anni 20.
Errata corrige:
Mi scuso ma la fretta di pubblicare non mi ha fatto considerare le informazioni che avevo già scoperto tempo fa.
Fortunatamente il mitico "GG" mi ha ricordato che la Strua era ben più antica.
Su "L'industria rivista tecnica ed economica illustrata" (toh, pubblicato a Bologna) del 1905 possiamo trovare la seguente informazione:

Strua Carlo fu Giuseppe, a Roma la Caffettiera automatica, sistema Strua  richiesto il 2 novembre 1904, per anni 3

 Elegantissimo il coperchio a cupola con maniglietta di forma triangolare.
Ovviamente un classico pomello centrale non poteva sussistere in quanto il foro superiore come vedremo qui sotto era necessario.
 Sembrerebbe un semplice bricco...
Sull'attacco del manico notiamo un bel n° 2 in rilievo, il numero delle tazze ottenibili.
....ma una volta sollevato il coperchio ecco apparire il 
segreto "automatismo":
un filtro percolatore a ricircolo! 
L'acqua calda passava e ripassava attraverso il caffè macinato, creando una bevanda che era certamente diversa da quella ottenuta dalla normale percolazione per gravità.
Il tappino probabilmente serviva a preservare gli aromi, almeno nelle intenzioni dell'inventore.
Il forellino sul coperchio permetteva al vapore di uscire liberamente creando un caratteristico fischio che metteva in allerta l'utilizzatore.
Il filtro è una piccola opera d'arte.
Elegante, leggerissimo.

Poche caffettiere possono ancora emozionarmi nel profondo.
La Strua è una di queste.

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